La Borsa svizzera ha chiuso la seduta odierna con l'indice SMI dei principali titoli a 10'326,78 punti (+0,08%) mentre l'indice complessivo SPI si è attestato a quota 12'466,71 (+0,14%).
Nel corso della seduta lo SMI ha raggiunto un nuovo record, a 10'356 punti, spinto dalla prospettiva di una imminente soluzione della controversia commerciale tra USA e Cina, ma ha poi perso progressivamente vigore.
Molto ricercati oggi i titoli bancari: UBS, che ha finalizzato la prevista joint venture con Banco do Brasil nel settore dell'investment banking, ha guadagnato l'1,62% (a 12.51 franchi), e ancora più marcata è stata la progressione di Credit Suisse, salita dell'1,81% (a 13.19 franchi) e – sul mercato allargato – di Julius Bär (+2,08% a 48.04 franchi).
La tendenza al rialzo ha interessato anche Swiss Re (+1,51% a 107.30 franchi) e Zurich Insurance (+1,37% a 392.40 franchi), che nei primi nove mesi ha incrementato del 2% i premi lordi nel settore dell'assicurazione danni e infortuni.
SGS ha invece perso il 2,17% (a 2'533.77 franchi), dopo aver segnalato un rallentamento delle attività nel semestre in corso e rivisto al ribasso le previsioni per il 2020.
Sui listini hanno pesato anche il colosso dell'alimentare Nestlé (-0,65% a 104.16 franchi) e Novartis (-0,56% a 86.46 franchi), mentre Roche è rimasta a galla (+0,03% a 296.00 franchi). Tra i valori ciclici, la migliore è stata Adecco (+0,94% a 60.22 franchi) seguita da LafargeHolcim (+0,77% a 52.40 franchi) e ABB (+0,42% a 21.56 franchi).
Sul mercato allargato Obseva è crollata del 47,50% (a 4.20 franchi): dopo un esito negativo dei test clinici la società biotecnologica ginevrina ha annunciato oggi di aver abbandonato un suo progetto di ricerca su un preparato volto ad aumentare l'efficacia della fecondazione in vitro.
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