Svizzera BNS, Jordan: «La stabilità dei prezzi non è ancora garantita»

hm, ats

14.11.2023 - 19:00

Thomas Jordan non intende abbassare la guardia.
Thomas Jordan non intende abbassare la guardia.
Keystone

Nella lotta all'inflazione la Banca nazionale svizzera (BNS) rimane in trincea.

La stabilità dei prezzi non è ancora garantita, avverte il presidente Thomas Jordan a un mese esatto dal tradizionale esame trimestrale della situazione economica e monetaria, in programma il 14 dicembre.

«Non esiteremo a inasprire ulteriormente la nostra politica», ha affermato il 60enne nel suo intervento alla conferenza intitolata «Rischi globali, incertezza e volatilità», che si è tenuta ieri e oggi a Zurigo. «Nella prossima riunione valuteremo se le misure già adottate sono sufficienti a mantenere l'inflazione all'interno della fascia di stabilità dei prezzi nel lungo periodo», ha aggiunto.

Come noto la BNS considera che vi è stabilità dei prezzi se il rincaro è al massimo del 2%. In Svizzera l'inflazione si è attestata in ottobre al +1,7%, lo stesso livello di settembre e in lieve aumento rispetto al +1,6% di agosto e luglio. Nel 2022 il rincaro è stato del 2,8%:

La BNS continuerà a monitorare attentamente l'evoluzione dei prezzi nelle prossime settimane, ha aggiunto Jordan. A suo avviso l'istituto sta agendo in modo pragmatico, coerente e deciso, in linea con i criteri di gestione del rischio concordati. Ma in un contesto di inflazione più bassa e di tassi di interesse più elevati è diventato più difficile scegliere tra il rischio di un inasprimento troppo severo o troppo timido.

Le attuali tensioni geopolitiche creano una grande incertezza in relazione all'economia globale, ha proseguito l'esperto con dottorato all'Università di Berna e studi a Harvard (Usa). Anche la politica monetaria deve essere preparata ad affrontare questi rischi e le banche centrali devono avere le risposte pronte per i diversi scenari. Secondo Jordan gli istituti non dovrebbero però reagire troppo rapidamente a sviluppi economici inattesi: al contrario, è meglio che mantengano una visione a medio termine della politica monetaria, comunicandola costantemente al pubblico e ai mercati finanziari.

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