WEF Lagarde: "Danni ingenti senza tagli alle emissioni"

ATS

25.1.2019 - 21:31

In chiusura dei quattro giorni del Forum economico mondiale (WEF) di Davos, la direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde ha avvertito: Se non riduciamo le emissioni, "le temperature in aumento cancelleranno interi settori economici".
In chiusura dei quattro giorni del Forum economico mondiale (WEF) di Davos, la direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde ha avvertito: Se non riduciamo le emissioni, "le temperature in aumento cancelleranno interi settori economici".
Source: KEYSTONE/LAURENT GILLIERON

Se non riduciamo le emissioni, "le temperature in aumento cancelleranno interi settori economici". È l'avvertimento della direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde che oggi ha chiuso i quattro giorni del Forum economico mondiale (WEF) di Davos.

I numeri del riscaldamento climatico li ha presentati la Lagarde durante il panel dedicato alla "Economia globale in transizione", con tematiche che toccavano anche i movimenti demografici, le diseguaglianze, l'innovazione.

La temperatura della terra è salita di un grado dalla fine del 19esimo secolo, "ma la gran parte negli ultimi 35 anni". Dal 2010 ad oggi si sono avuti i cinque anni più caldi di sempre. E dunque senza uno sforzo globale per tagliare emissioni l'effetto economico, calcola il Fmi, sarà catastrofico.

A quantificarlo ancora meglio ci ha pensato Kristalina Georgieva, da febbraio presidente della Banca mondiale: un rialzo delle temperature di 2,5 gradi porterà via il 15% del Pil globale, uno di tre gradi il 25%. "Prima di parlare del riscaldamento - è l'invito dell'economista bulgara - mettetevi davanti la foto dei vostri figli e nipoti".

E accanto alle parole di Christine Lagarde, c'è stat anche una protesta vibrante, portata al WEF dalla piccola Greta, una ragazza svedese che da mesi sta sensibilizzando l'opinione pubblica, fra scioperi del venerdì a scuola e campagne sui social, e che potente gotha finanziario, industriale, politico riunito fra le nevi svizzere di Davos ha portato un messaggio fortissimo: "continuate a dire che dovete speranza ai giovani ma io non voglio la speranza, voglio che andiate nel panico, sentiate la paura che sento io ogni giorni, agiate come se la casa fosse andata a fuoco, perché lo è". Ha preso di petto i supermanager, accusando molti di loro di essere corresponsabili per il disastro climatico.

Una protesta che dalle strade di molte città d'Europa è arrivata al cospetto della élite globale di Davos. Dapprima con conferenze stampa e un "skolstrejk för klimatet" (sciopero da scuola per il clima) con i ragazzini della cittadina di montagna. Poi ricevuta nientemeno che dalla Lagarde e dal direttore esecutivo del WEF, Klaus Schwab. "Ti sosterremo in ogni modo possibile", ha promesso la Lagarde. "Sono ottimista sul futuro grazie a giovani in tutto il mondo come Greta Thunberg.

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