Economia Allarme del FMI: «Senza riforme il Libano scivola nella crisi»

SDA

3.7.2023 - 10:47

Proteste davanti alla Banca del Libano.
Proteste davanti alla Banca del Libano.
Keystone

Il Libano al collasso finanziario e intrappolato nel vuoto istituzionale sta scivolando pericolosamente nella crisi economica e politica e servono urgenti interventi nell'ambito delle riforme strutturali: è l'allarme lanciato dal Fondo monetario internazionale (Fmi).

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Citata stamani dai media di Beirut, l'ultima relazione del Fmi sul paese mediterraneo, in default da più di tre anni, afferma che il proseguimento dell'attuale statu quo in Libano avrà pesanti conseguenze per il futuro del paese, dove si assiste – si legge – a una «dollarizzazione» dell'economia locale e a una virata verso l'economia informale.

La lira locale ha perso più del 98% del suo valore in 4 anni. E le aziende che operano in Libano chiedono di operare usando i dollari statunitensi al posto della lira libanese. Questo, afferma il Fondo, aumenta l'inflazione e riduce in maniera netta la capacità del governo di accumulare entrate.

Il Libano è da più di un anno senza governo nel pieno dei suoi poteri e da diversi mesi senza presidente della repubblica. Dal 2019 le banche fallite hanno di fatto congelato i conti correnti e fondi in dollari di gran parte dei risparmiatori libanesi e stranieri, aggravando la crisi economica.

Il ricorso a tipi di economia informale, prosegue la relazione dell'istituzione internazionale, limita ulteriormente le risorse governative di prelevare le tasse. Senza riforme strutturali, afferma il Fondo, la banca centrale libanese, «gravata da perdite irrisolte e mancanza di credibilità, continuerà a perdere riserve internazionali».

La relazione del Fmi sottolinea inoltre i danni causati dalla continua emigrazione dal Libano, dall'aumento del debito pubblico, del peggioramento della fornitura di servizi da parte dello Stato e di una miriade di altri problemi sociali, economici e politici.

Per alleviare la crisi, il Fondo sottolinea la necessità di riforme negli ambiti della governance e dell'anticorruzione. In particolare, si legge, servono urgenti interventi, tra cui la ristrutturazione del debito, la protezione dei titolari di conti correnti e depositi bancari (congelati di fatto dall'autunno del 2019) e il rafforzamento della legge sul segreto bancario.