Stati Uniti Libra ed elezioni, il Congresso sfida Zuckerberg

ATS

23.10.2019 - 19:42

Il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg durante la sua deposizione odierna.
Il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg durante la sua deposizione odierna.
Source: KEYSTONE/AP/SUSAN WALSH

Mark Zuckeberg si presenta al Congresso americano per difendere Libra, un progetto – ammette – «complesso, pericoloso», che «non so se funzionerà». Ma si ritrova a difendere Facebook su tutti i fronti, dalla pubblicità politica alla pedopornografia.

Che l'audizione alla Commissione servizi finanziari della Camera non sarebbe stata facile per il numero uno del social è apparso chiaro da subito.

«Facebook ha consentito le interferenze sulle elezioni»

La deputata democratica Maxine Waters aprendo i lavori ha accusato Facebook di aver «consentito le interferenze sulle elezioni, violato le leggi sui diritti civili» e ora, come se non bastasse, vuole creare il 'ZuckBuck', ovvero Libra.

Zuckerberg – incalza Waters – «forse pensa di essere al di sopra della legge». L'amministratore delegato di Facebook ascolta impassibile tutte le accuse bipartisan che piovono sulla sua società e la difende.

Zuckerberg: «I deep fake sono le minacce emergenti»

Per quanto riguarda il voto, Zuckerberg osserva come i deep fake sono fra le «minacce emergenti» con cui Facebook si trova a fare i conti in vista delle elezioni del 2020.

Sulla pubblicità politica ribadisce che la piattaforma non effettuerà alcun fact-checking, entrando così a gamba tesa nel dibattito sulla libertà di parola. «Una percentuale molto piccola delle nostra attività deriva dalla pubblicità politica e non giustifica tale tipo di controversia» spiega.

Alla deputata repubblicana del Missouri, Ann Wagner, che lo attacca sulla pedopornografia accusandolo di non fare abbastanza dice: «Lavoriamo più di ogni altra società per identificare questo tipo di comportamento».

Zuckerberg difende a spada tratta Libra

Zuckerberg difende a spada tratta Libra, la criptovaluta che può essere un rimedio contro le disuguaglianze e può contribuire al rilancio dell'infrastruttura finanziaria americana che è «datata»: la minaccia di una criptovaluta cinese rappresenta una delle ragioni importanti per approvare Libra, spiega.

Certo è un'iniziativa «complessa e rischiosa. Non so se funzionerà», dice Zuckerberg, ammettendo che Facebook non è il «messaggero ideale per il progetto, abbiamo avuto diversi problemi negli ultimi anni e sono sicuro che molti speravano che fosse chiunque altro ma non Facebook a portare avanti questa idea».

Parole che implicitamente fanno riferimento alla reputazione e alla credibilità del social, travolto da una serie di scandali sulla privacy. Libra – precisa – non aspira a essere una moneta sovrana, non vuole entrare nell'arena politica. Poi per rassicurare ulteriormente dice che Facebook è pronta a non partecipare a Libra nel caso in cui non ci fosse il via libera delle autorità americane. Rassicurazioni che comunque non sembrano soddisfare.

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