Industria informatica Logitech parte a razzo, +66% vendite

hm, ats

27.7.2021 - 10:00

Il marchio Logitech è onnipresente nel settore informatico.
Il marchio Logitech è onnipresente nel settore informatico.
Keystone

Risultati ancora una volta superiori alle attese per Logitech, una delle società che ha maggiormente beneficiato delle nuova realtà create dalla pandemia di coronavirus.

Keystone-SDA, hm, ats

Nel primo trimestre dell'esercizio 2021/2022 (periodo aprile-giugno) il produttore svizzero-americano di mouse, tastiere e webcam ha visto le vendite salire fortemente e gli utili raddoppiare.

Stando ai dati diffusi oggi il fatturato si è attestato a 1,3 miliardi di dollari (1,2 miliardi di franchi), in progressione del 66% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando il giro d'affari aveva già beneficiato di un boom. Al netto degli effetti valutari la crescita è del 58%, ha indicato il gruppo con sede a Losanna.

Il forte incremento dei ricavi ha avuto un impatto molto positivo anche sulla redditività: il risultato operativo Ebit è passato da 117 a 235 milioni di dollari, mentre l'utile è netto è più che raddoppiato, salendo da 72 a 187 milioni.

«Siamo partiti forte», afferma il Ceo Bracken Darrell, citato nella nota. Sulla scia del telelavoro e della didattica a distanza sono andati a ruba prodotti quali le webcam (+72% i ricavi spurgati dall'effetto dei cambi), le cuffie audio (+57%) o le soluzioni per video-conferenze (+72%). Logitech ha però anche brillato nei segmenti dei tablet (+66%), delle tastiere (+44%) e dei dispositivi di gioco (+76%). Un passo indietro hanno registrato per contro gli altoparlanti musicali (-5%) e gli articoli legati alla domotica (-12%). A livello regionale le vendite sono aumentate in particolare negli Stati Uniti (+70%), ma anche Europa (+56%) e Asia (+43%) hanno mostrato aumenti di tutto rispetto.

Logitech intende continuare a investire nella crescita e per farlo punta a nuovi prodotti: la spesa nel settore della ricerca e dello sviluppo è stata aumentata del 38% a 64 milioni di dollari nel primo trimestre. I costi di vendita e di marketing sono da parte loro raddoppiati, salendo a 244 milioni.

L'azienda può contare su casse aziendali assai ben fornite: a fine giugno la liquidità era di 1,5 miliardi di dollari, a fronte di 0,7 miliardi 12 mesi prima. Ma anche gli azionisti potranno beneficiare del buon andamento degli affari: il dividendo sarà aumentato di circa il 10% e nel contempo è in corso un programma di riacquisto di azioni per un 1 miliardo.

Malgrado la partenza a razzo il gruppo non cambia comunque gli obiettivi per l'insieme dell'esercizio 2021/2022: sono attese ancora vendite stabili (da -5% a +5% rispetto ai dodici mesi prima) e un utile operativo Ebit compreso fra 800 e 850 milioni. Stime, queste, che vengono considerate molto prudenti dagli analisti: sul mercato ci si aspetta un giro d'affari in progressione del 10% e anche un Ebit maggiore.

Fondata nel 1981 a Apples (VD), Logitech si è rapidamente espansa nella Silicon Valley californiana. Oggi è una realtà presente in tutto il mondo con prodotti di vari marchi. Il successo della società è testimoniato anche dal favore degli investitori: quando Bracken Darrell è diventato presidente della direzione, nel 2013, l'azione della società valeva 7 franchi. Oggi il corso in borsa supera i 111 franchi ed è più che raddoppiato nell'arco di un solo anno.