Costi della salute «I medici rischiano di fare fine dei banchieri, la loro immagine soffre»

hm, ats

9.4.2024 - 11:00

Il presidente del Centro mette in guardia dagli stipendi elevati nel settore sanitario.
Il presidente del Centro mette in guardia dagli stipendi elevati nel settore sanitario.
Keystone

I dottori rischiano di fare la fine dei banchieri: la loro immagine potrebbe soffrire, sulla scia dell'esplosione dei costi della salute, che mette sotto pressione l'intero sistema sanitario. È l'opinione di Gerhard Pfister, presidente del Centro.

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«Sui medici pesa la minaccia di un destino simile a quello dei banchieri», afferma il 61enne in un'intervista pubblicata oggi dal Tages-Anzeiger (TA). «Naturalmente ci sono grandi differenze tra i dottori e non tutti guadagnano la stessa cifra. Ma se i costi continueranno ad aumentare in modo così marcato, tutti i medici perderanno prestigio».

«L'elettorato svizzero ha l'opportunità di dare una lezione alle élite quattro volte l'anno», continua il consigliere nazionale di Zugo facendo riferimento agli appuntamenti con le votazioni.

«Se i partiti di destra non vogliono più subirle, devono muoversi: il popolo si aspetta da noi dei correttivi».

«È assurdo», insiste il politico con dottorato in letteratura conseguito all'università di Friburgo.

«Quanto deve essere buono un trattamento e quanto deve costare?»

«Gli ospedali e i medici fatturano decine di miliardi ogni anno: possiamo aspettarci che siano in grado di fissare obiettivi di costo e di rispettarli. Se non ci riescono, devono spiegarne le ragioni. Questo renderebbe finalmente trasparente il motivo per cui, ad esempio, un'operazione al menisco costa 3000 franchi in un posto e tre volte tanto in un altro».

«Ad esempio per ogni trattamento sono necessari obiettivi di qualità e di costo», argomenta il presidente – fra le altre cose – della Federazione svizzera dei casinò.

«Quanto deve essere buono un trattamento e quanto deve costare? Con questi obiettivi creiamo trasparenza: i fornitori di servizi troppo costosi devono dare spiegazioni. Oggi ci sono enormi differenze di costo tra i cantoni per lo stesso trattamento».

Un lobbismo molto forte

Però anche numerosi parlamentari del Centro – ribattono le giornaliste di TA – sono lobbisti pagati dalle casse malati o dagli ospedali.

«Siamo un parlamento di milizia e il lobbismo di per sé non è una cosa negativa», risponde l'intervistato.

«Io stesso sono anche membro del consiglio di amministrazione di una clinica di riabilitazione. Ma è vero: il lobbismo ha raggiunto un livello intollerabile nel settore sanitario. In linea di principio ritengo però che tutti i parlamentari siano politici che hanno in mente il bene comune».

Il sì popolare alla 13esima rendita AVS ha confermato Pfister nelle sue opinioni. «Sono sempre stato dell'idea che il compito del nostro partito debba essere quello di prendere più sul serio le questioni sociali e le paure. E trovare risposte diverse dalle ricette della sinistra».

C^è bisogno di un terzo polo?

«Sono finiti i tempi in cui la popolazione respingeva i temi della sinistra solo perché gli oppositori criticavano i costi a carico dello stato», continua il presidente dell'ex PPD dall'aprile 2016.

«Sono quindi convinto che anche in questo paese debba svilupparsi un terzo polo: un polo che si faccia portavoce delle preoccupazioni di quegli elettori per i quali né il PS né l'UDC rappresentano un'opzione». Secondo Pfister è in atto un cambiamento fondamentale: «non è più un tabù ricorrere alle prestazioni dello stato».

«I partiti non di sinistra devono tenerlo presente se vogliono trovare risposte alle questioni sociali», conclude.