Investimenti Mondo apparterrà ad aziende tech anche dopo il Covid

Dal profilo degli investimenti il coronavirus ha mostrato la forza dei valori tecnologici, su cui bisognerà puntare anche in futuro, mentre sul piano più globale la pandemia ha visto la Cina spiccare il volo come potenza economica: è l'analisi di Martin Lück.

Lück è esperto di strategia finanziaria presso Blackrock, la più grande società di investimento al mondo.

«Dobbiamo essere realistici: il mondo continuerà ad appartenere alle aziende tecnologiche anche dopo il Covid-19», afferma Lück in un'intervista pubblicata oggi dal portale elvetico Cash. «E in questo campo gli Stati Uniti sono semplicemente meglio posizionati». Nelle ultime settimane molti si sono probabilmente resi conto di quanto siano grandi i vantaggi delle azioni americane e i titoli tecnologici rappresentano quasi il 30% dei principali indici statunitensi, sottolinea lo specialista.

Secondo Lück nel 2020 è stato possibile imparare molto. «Ancora una volta, siamo stati in grado di vedere con quale lungimiranza il mercato calcola cose che accadranno solo tra sei o nove mesi». Al momento la novità del vaccino è già contemplata, per la gran parte, nel prezzo delle azioni. «La notizia di un vaccino non è stata davvero sorprendente: il rally sui mercati finanziari è stato innescato dall'elevata efficacia di oltre il 90% per i vaccini di Biontech e Moderna».

Ora sarà importante vedere se i rimbalzi estremamente elevati degli utili aziendali, attualmente già considerati nei corsi, si potranno effettivamente confermare nel 2021. E naturalmente non mancano i rischi. «Nonostante tutta l'euforia, con i vaccini delusioni sono ancora possibili: in particolare si potrebbero osservare effetti collaterali e conseguenze a lungo termine non sono ancora visibili.»

Presso Blackrock «vediamo soprattutto aumentare le disuguaglianze economiche tra i paesi: ciò vale anche all'interno di gruppi di nazioni», spiega l'esperto con trascorsi presso UBS Deutschland. «Riteniamo, ad esempio, che fra i mercati emergenti, la Cina uscirà come chiaro e raggiante vincitore. Dopo la pandemia, non sarà più possibile classificare la Cina come puro mercato emergente. In termini di regioni, la disuguaglianza tra Asia ed Europa meridionale, ad esempio, aumenterà in modo significativo».

«Nel 2021 per gli investitori non ci sarà modo di aggirare l'Asia (Giappone escluso) e soprattutto la Cina», prosegue Lück. «Credo che la quota del mercato azionario cinese aumenterà significativamente nei prossimi anni. Oltre alla Cina, gli investitori dovrebbero guardare anche alla regione del Sud-Est asiatico in generale. Molti governi hanno reagito bene alla pandemia e sono ben posizionati per il futuro».

Lo stratega di Blackrock non è stupito che i mercati azionari si siano ripresi dopo lo shock dell'inizio della crisi pandemica in marzo: si aspettava però un crollo iniziale maggiore. Normalmente i corsi sarebbero scesi del 40%: il fatto che correzione sia stata solo del 25% è a suo avviso dovuta alla rapida risposta del mondo politico. «Sia i governi che le banca centrali hanno agito in mode veloce e complessivamente buono».

Lück si dice infine sorpreso riguardo a un altro punto. «La seconda ondata del coronavirus è molto peggiore della prima della scorsa primavera, in termini di numero di infezioni e di decessi. Ciononostante, i mercati azionari rimangono tranquilli», sottolinea. «Il motivo è la certezza di avere presto un vaccino, cosa che non era necessariamente prevista in primavera». Secondo Lück «oggi sussiste una probabilità molto alta di vedere superata la crisi corona nei prossimi sei o nove mesi».