Stati Uniti Musk deve testimoniare nell'indagine della Sec su Twitter

SDA

12.2.2024 - 20:08

Elon Musk dovrà testimoniare nell'indagine della Sec, la Securities and Exchange Commission (la FINMA statunitense) sulla sua acquisizione di Twitter nel 2022. Lo ha stabilito il giudice Laurel Beeler concedendo al miliardario una settimana di tempo per accordarsi sulla data e il luogo della sua testimonianza.

Elon Musk
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Nell'annunciare la sua decisione Beeler ha ricordato che la Sec e il patron di Tesla si erano inizialmente accordati per una data «ma alla fine Musk non si è presentato» opponendo anche resistenza al mandato di comparizione perché, a suo avviso, «l'inchiesta della Sec non ha merito e punta a ottenere informazioni irrilevanti».

Dopo aver testimoniato in due occasioni davanti alla Sec nel luglio del 2022, la Finma americana aveva chiesto di sentire ancora una volta il miliardario in settembre.

Le parti avevano raggiunto un'intesa sulle data, poi posticipata di un giorno. All'incontro però alla fine Musk non si è mai presentato.

Respinte le argomentazioni di Musk

La Sec gli ha così fatto causa in ottobre per costringerlo a testimoniare nell'inchiesta sulla sua acquisizione da 44 miliardi di dollari di Twitter, conosciuta ora come X.

Con l'indagine la Sec punta ad accertare se Musk ha rispettato la legge quando ha deposito la documentazione per i suoi acquisti di titoli Twitter e se le sue dichiarazioni in merito erano fuorvianti.

Dopo aver sentito le parti, Beeler ha respinto le argomentazioni di Musk e spiegato che la Sec ha tutta l'autorità per inviare un ordine di comparizione per ottenere informazioni rilevanti.

Infranto anche un secondo accordo

Il nuovo braccio di ferro a distanza fra il patron di Tesla e la Finma americana riaccende lo scontro iniziato nel 2018 con l'ormai famoso tweet di Musk sui fondi disponibili per un delisting del colosso della auto elettriche.

Per patteggiare il caso Musk si era detto d'accordo a far controllare tutti i suoi cinguettii su Tesla da un avvocato. Nel 2019 la Sec gli aveva però fatto di nuovo causa per aver infranto l'accordo.

Musk ha chiesto alla Corte Suprema di esaminare la sua intesa con la Sec che, secondo lui, viola il suo diritto costituzionale alla libertà di parola.

Non sono i primi problemi per Musk

La Finma americana non è comunque l'unica agenzia governative che ha avuto un contenzioso con Musk.

Lo scorso novembre il miliardario ha definito il controllo della gestione dei dati privati degli utenti da parte della Federal Trade Commissione un esempio di come usare come un'arma un'agenzia del governo per «motivi politici e sopprimere la verità».