Festività Natale: avanzi a tavola per 9 italiani su 10

ATS

26.12.2018 - 10:32

Nove italiani si dieci (91%) trovano a tavola gli avanzi di cenoni e pranzi di Natale. Immagine d'archivio.
Nove italiani si dieci (91%) trovano a tavola gli avanzi di cenoni e pranzi di Natale. Immagine d'archivio.
Source: KEYSTONE/KARL MATHIS

Nove italiani si dieci (91%) trovano a tavola gli avanzi di cenoni e pranzi di Natale che vengono riutilizzati in cucina anche per una crescente sensibilità verso la riduzione degli sprechi per motivi economici, etici e ambientali.

È quanto emerge dall'indagine Coldiretti/Ixè divulgata nel giorno di Santo Stefano dalla quale si evidenzia che solo nel 7% delle famiglie non avanza niente mentre il 2% dona in beneficenza e nessuno dichiara di buttare gli avanzi nel bidone.

Secondo l'associazione dei coltivatori Coldiretti ammonta ad almeno mezzo miliardo il valore di cibi e bevande preparati e non consumati sulle tavole degli Italiani a Natale. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono un'ottima soluzione per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare - sottolinea la Coldiretti - un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille.

La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un ottimo 'torrone', mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie.

E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme. Recuperare il cibo è una scelta che - continua la Coldiretti - fa bene all'economia e all'ambiente anche con una minore produzione di rifiuti. Per il tradizionale appuntamento del Natale con la tavola sono stati spesi - conclude la Coldiretti - 2,4 miliardi di euro, il 4% in meno rispetto allo scorso anno.

Se nel menu della vigilia, conclude la Coldiretti, è stato servito il pesce su tre tavole su quattro (75%), a Natale prevale la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall'agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche e i dolci fatti in casa, con il record di una media di 3,6 ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti.

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