Aumento dei ricavi, ma forte calo dell'utile per Hilti.
Keystone-SDA, hm, ats
23.09.2022, 17:04
23.09.2022, 17:06
SDA
La multinazionale con sede nel Liechtenstein che produce attrezzi e componenti per l'edilizia, in particolare nel campo della demolizione e dell'ancoraggio, ha visto nei primi otto mesi il fatturato salire a 4,1 miliardi di franchi (+6% su base annua, +9% in valute locali), mentre il risultato operativo è sceso a 392 milioni (-36%) e l'utile netto a 286 milioni (-39%).
In un comunicato odierno l'azienda di Schaan (FL) spiega il calo della redditività con l'"enorme aumento» dei costi delle catene di approvvigionamento, con le conseguenze della guerra in Ucraina, con gli effetti valutari negativi e con gli investimenti nel campo del software.
«Il 2022 si sta rivelando un anno eccezionalmente impegnativo per Hilti», afferma il Ceo Christoph Loos, citato nella nota. A causa della persistente inflazione, delle crescenti incertezze nell'approvvigionamento energetico, delle tensioni politiche e dell'aumento dei tassi di interesse, il gruppo prevede nei prossimi mesi un rallentamento dello slancio di crescita del settore globale della costruzione.
Ben conosciuto anche dal grande pubblico per i suoi famosi trapani dalla custodia rossa, il gruppo Hilti è un'entità oggi presente in oltre 120 paesi che ha avuto origine nel 1941 in un'autorimessa di Schaan su iniziativa di due fratelli, Martin e Eugen Hilti. La società appartiene a un trust della famiglia Hilti; fra il 1986 e il 2003 è stata anche quotata in borsa, ma ha poi ripiegato sulla proprietà privata in modo da poter meglio assicurare la continuità a lungo termine dell'azienda. L'organico comprende oggigiorno circa 32'000 dipendenti.