SvizzeraL'imprenditore Rüeger: «Non è perché si assumono 4 frontalieri che i salari si abbassano»
hm, ats
11.3.2024 - 14:00
Non è perché arriva qualche frontaliere in azienda che i salari si abbassano. Lo dice Bernard Rüeger, presidente del consiglio di amministrazione (Cda) della cassa malati CSS, membro del Cda del gigante del commercio al dettaglio Coop ed ex vicepresidente Economiesuisse, che reputa un accordo con l'Ue «assolutamente necessario» e l'opposizione dei sindacati incomprensibile.
Keystone-SDA, hm, ats
11.03.2024, 14:00
11.03.2024, 14:07
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«L'accordo è assolutamente indispensabile», ha affermato oggi l'imprenditore intervistato dalla radio romanda RTS. «Siamo stati molto lenti e ci siamo assunti un rischio enorme». Il primo mercato per la Svizzera è l'Unione europea, «bisogna ricordarsi che il mercato elvetico è microscopico, solo 8 milioni di persone, a fronte dei 400 milioni in Europa». Le imprese elvetiche sono quindi «obbligate a esportare, non esportiamo giusto per divertimento, non si può vivere rimanendo solo nella Confederazione».
Economiessuisse si batte affinché le cose accelerino, ha proseguito il dirigente che è stato Ceo della Rüeger, società familiare con sede a Crissier (VD) attiva nello sviluppo di misuratori di temperatura e di pressione. «Quello che mi disturba è il fatto che i sindacati puntino i piedi contro un accordo di tal tipo, è abbastanza paradossale, perché alla fine cosa è importante? Che le nostre imprese possano esportare, così hanno gli ordinativi e assumono personale».
L'intervistato non risparmia critiche nei confronti delle tesi portate avanti dai rappresentanti dei lavoratori. «Questo discorso dogmatico a mio avviso è un po' da Medioevo», sostiene il 66enne. «Credo che dobbiamo aprire il nostro spirito, abbiamo delle buone relazioni in generale fra l'industria svizzera e i sindacati: su questo tema non capisco assolutamente la loro posizione».
Nessuna concessione?
Ma l'ex capitano d'industria – chiede l'intervistatrice – non sarebbe disposto a fare concessioni, in materia di salari minimi e contratti collettivi di lavoro (CCL), per fare avanzare il dossier?
«Il problema non è quello di fare concessioni», risponde il manager. «I salari svizzeri non scenderanno mai a causa dell'intesa. Qualunque sia l'accordo non riesco a immaginare che perché avete quattro frontalieri nella vostra azienda procederete ad abbassare gli stipendi di tutta l'impresa», si dice convinto. «È impensabile».
«È un problema di fiducia tra i partner sociali», osserva Rüeger. «La Svizzera è l'esempio stesso della fiducia fra il padronato e il mondo dei lavoratori. Si può fare il confronto con la Francia, dove sono sempre in guerra, mentre noi non abbiamo mai problemi. Non vedete molti scioperi nel nostro paese, vuol dire che siamo persone serie, sia i dipendenti che i padroni», argomenta il dirigente. Il discorso portato avanti dai sindacati è quindi «completamente infondato», conclude l'intervistato.