Turismo invernale Piste da sci retiche: «Gli aumenti di prezzo sono necessari per sopravvivere»

hm, ats

7.11.2023 - 12:00

Lo sci è uno sport che sta diventando sempre più caro.
Lo sci è uno sport che sta diventando sempre più caro.
Keystone

Aumenti di prezzo per sfrecciare sulle piste da sci? Sì, ma sono moderati e necessari per garantire la sopravvivenza dei comprensori, afferma Philipp Holenstein, vicepresidente dell'associazione degli impianti di risalita retici Bergbahnen Graubünden (BBGR).

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I costi sono diventati più elevati, sostiene l'operatore in un'intervista pubblicata oggi, martedì, dalla Südostschweiz.

«I produttori e i fornitori hanno aumentato i loro prezzi in modo pressoché generalizzato. In particolare sono salite le tariffe energetiche, e non solo quest'anno: l'elettricità e il gasolio, ad esempio per i gatti delle nevi, sono un fattore importante. Pure i premi delle polizze assicurative sono più alti».

Più cara è diventata anche la manodopera. «I salari dei dipendenti sono aumentati negli ultimi due anni: in alcuni casi, a causa della carenza di manodopera qualificata, in modo più marcato del semplice adeguamento al costo della vita», spiega lo specialista.

«E non dimentichiamo che siamo un'industria che deve investire molto nelle infrastrutture: anche il costo degli investimenti in costruzioni e attrezzature sono saliti».

Il problema dei «prezzi dinamici»

Secondo Holenstein i maggiori oneri vengono ribaltati «solo in parte» sui clienti e in modo «moderato».

«I prezzi più alti sono però necessari per garantire la sopravvivenza degli impianti di risalita. Inoltre molte aziende attenuano in una certa misura gli aumenti con modelli di prezzo dinamici: durante la stagione gli ospiti possono ancora beneficiare di costi più bassi nei giorni di minore utilizzo della capacità».

Di fatto però – fanno presente i giornalisti del quotidiano – questi prezzi dinamici sono particolarmente convenienti quando nessuno può o vuole andare sulle piste, cioè durante la settimana, quando il tempo è brutto e al di fuori delle vacanze scolastiche.

«Non necessariamente», risponde l'intervistato. «I modelli di prezzo dinamici includono anche uno sconto per la prenotazione anticipata. Chi acquista il biglietto in agosto o settembre beneficia di ribassi generosi. Soprattutto se si acquista uno skipass di più giorni. La richiesta di offerte di questo tipo da parte degli ospiti è in aumento.»

«È inoltre evidente che questi prezzi dinamici comportano vantaggi per gli impianti di risalita. Perché garantiscono un utilizzo di base della capacità, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche».

Sport poco sopportabile per le fammiglie?

Ma non sussiste il pericolo che le famiglie, confrontate con il rincaro degli affitti e con l'esplosione dei premi delle casse malati, rinuncino alle settimane bianche?

«In quest'ambito i Grigioni si trovano in una buona posizione di partenza, nel cantone ci sono grandi stazioni sciistiche con una gamma molto ampia di offerte, dove una giornata di sci tende a costare un po' di più, ma anche località di medie e piccole dimensioni che offrono modelli convenienti per le famiglie», argomenta il presidente della direzione di Arosa Bergbahnen.

«E grazie alla dinamicità dei prezzi, in alcuni giorni nei grandi comprensori è possibile rendere la giornata di sci più economica».

«Ma sì, ci rendiamo conto che una giornata di sci può mettere a dura prova il portafoglio», ammette poi Holenstein. «Comunque si ottiene molto per i propri soldi», aggiunge.

«L'obiettivo deve essere quello di mantenere un'alta qualità del prodotto, che comprende un'elevata qualità del servizio in tutti i settori».

La carenza di energia è un problema?

Nell'inverno scorso si è peraltro anche discusso molto della penuria energetica e del senso di mantenere aperte le stazioni sciistiche.

«Siamo stati un po' infastiditi dal dibattito molto emotivo», osserva l'esperto. «Gli impianti di risalita sono stati citati alla stregua di vetrine, luci di Natale e vasche idromassaggio. Abbiamo quindi dovuto svolgere un lavoro educativo: gli sport invernali non sono solo un'attività di svago come andare in piscina, sono un fattore economico decisivo per un'intera località e per le regioni montane.».

«L'innevamento artificiale, ad esempio, deve rimanere possibile. l'ultima stagione invernale sarebbe stata un disastro senza: non solo per gli impianti di risalita, bensì anche per tutti i fornitori di servizi locali. Gli alberghi e i ristoranti avrebbero subito perdite, le scuole di sci non avrebbero potuto impartire lezioni e i negozi di articoli sportivi avrebbero sofferto».

Si dimentica la stagione estiva?

Perché non puntare di più sull'estate? «Il turismo estivo sta diventando sempre più importante, ad esempio grazie agli sviluppi del settore ciclistico», spiega Holenstein.

«Malgrado ciò è anche vero che il rapporto tra entrate invernali ed estive per l'insieme degli impianti di risalita retici è ancora di 92 a 8, oppure, nel migliore dei casi, di 85 a 15. Non esiste ancora un modello di affari estivo che possa sostituire quello invernale ad alto valore aggiunto», conclude.