Giustizia Postfinance non è tenuta ad aprire un conto per un miliardario russo

sr, ats

31.12.2020 - 13:01

Secondo il Tribunale commerciale di Berna, Postfinance non è tenuta ad aprire un conto per il miliardario russo Viktor Vekselberg (foto d'archivio)
Secondo il Tribunale commerciale di Berna, Postfinance non è tenuta ad aprire un conto per il miliardario russo Viktor Vekselberg (foto d'archivio)
Keystone

Postfinance non è tenuta ad aprire un conto per il miliardario russo Viktor Vekselberg. Lo ha stabilito il Tribunale commerciale di Berna, il quale ritiene che la società finanziaria può venir meno, a titolo eccezionale, al suo compito di servizio universale.

Secondo il tribunale, sulla base di una sentenza visionata oggi dall'agenzia Keystone-ATS, Postfinance avrebbe dovuto sostenere spese sproporzionate se l'istituto avesse dovuto tenere un conto per una persona esposta come Vekselberg.

L'imprenditore russo con residenza in Svizzera aveva accusato Postfinance di venir meno al suo compito di servizio universale, non permettendogli di aprire un conto.

L'istituto aveva dal canto suo giustificato il rifiuto facendo riferimento a possibili sanzioni statunitensi contro coloro che dalla stampa vengono spesso citati quali «oligarchi» russi. Le parti erano finite in tribunale lo scorso settembre, senza tuttavia raggiungere un accordo.

L'istituto finanziario in passato aveva aperto un conto per Vekselberg, ma lo ha poi chiuso immediatamente. Il miliardario russo ha così deciso di ricorrere alla giustizia, poiché sosteneva di aver bisogno di un conto per coprire le proprie spese della vita quotidiana e per pagare le imposte.

La legge sulle poste, aveva sottolineato il suo avvocato, stabilisce che la Posta Svizzera e Postfinance hanno il mandato legale di garantire un'offerta di base dei servizi postali e del traffico dei pagamenti. Ciò, aveva aggiunto il legale dell'imprenditore, vale per tutti gli abitanti della Svizzera, Vekselberg incluso.

Sanzioni

Nell'aprile 2018 l'amministrazione statunitense del presidente Donald Trump aveva imposto sanzioni a diversi russi, tra cui Vekselberg, che vive a Zugo ed è considerato vicino al presidente russo Vladimir Putin. Washington li accusava di arricchirsi attraverso la politica autoritaria e anti-occidentale del Cremlino.

L'imprenditore si era visto congelare miliardi presso le banche elvetiche. Per evitare problemi alle sue imprese controllate aveva ridotto la sua partecipazione nei gruppi industriali svizzeri. Vekselberg è proprietario della società di partecipazioni Renova, che in passato ha acquisito importanti fette dell'industria elvetica, ad esempio Sulzer e OC Oerlikon.

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