Raymond Barre, primo ministro francese fra il 1976 e il 1981, aveva milioni di franchi in Svizzera non dichiarati al fisco: lo rivela oggi il settimanale satirico francese Le Canard enchaîné.
Secondo il settimanale, il capitale dell'uomo politico – deceduto nel 2007 – era detenuto in titoli presso Credit Suisse.
La testata francese, che spesso rivela scandali, pubblica un estratto di una lettera inviata nel 2015 dall'autorità fiscale francese agli eredi di Barre, la moglie e i due figli. L'amministrazione parlava di un portafoglio del valore di 11 milioni di franchi a fine agosto 2007, pochi giorni dopo il decesso dell'uomo di stato: un importo che all'epoca era pari a circa 6,8 milioni di euro.
Stando a Le Canard enchaîné il fisco francese ha avviato un procedimento nel 2013 sulla base dell'immagine di una schermata di intranet di Credit Suisse fornita da un informatore. Sempre secondo il giornale i figli di Barre hanno finora pagato 1 milione di euro sotto forma di arretrati di imposta, penalità e interessi di ritardo. Sul fronte penale dopo due anni di indagine preliminare un procedimento è scattato nel 2016: la famiglia Barre è sospettata di riciclaggio nell'ambito della frode fiscale.
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