Rallenta il rincaroPrezzi alla produzione e all'importazione in calo
hm, ats
14.12.2022 - 11:00
I prezzi alla produzione e all'importazione sono tornati a calare su base mensile in Svizzera in novembre, dopo che in ottobre erano rimasti stabili e in settembre erano aumentati.
Keystone-SDA, hm, ats
14.12.2022, 11:00
14.12.2022, 11:59
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Il relativo indice calcolato dall'Ufficio federale di statistica (UST) si è attestato a 109,2 punti, con una flessione mensile dello 0,5%. In confronto allo stesso periodo del 2021 si registra una progressione del 3,8%, inferiore a quelle osservate in ottobre e settembre, pari rispettivamente al 4,9% e al 5,4%.
Nel dettaglio, per quanto riguarda il dato sui soli prezzi alla produzione – che mostra l'evoluzione dei prodotti indigeni – si è assistito a una contrazione dello 0,5% (mese) e a una progressione del 2,8% (anno), con un indice a 106,0 punti. Nel confronto con ottobre sono diventati più a buon mercato soprattutto i prodotti farmaceutici. È invece salito il costo dei prodotti petroliferi.
Il secondo sottoindice, quello dei prezzi all'importazione, presenta una flessione mensile dello 0,6% e un incremento annuo del 5,8%, con un indice a 116,1. Si è dovuto pagare di più – nel paragone mensile – per prodotti petroliferi, vetro, carta, materie plastiche, metalli e computer. Prezzi in flessione sono per contro stati riscontrati per i prodotti chimici e farmaceutici, nonché per l'acciaio.
L'indice dei prezzi alla produzione e all'importazione è un indicatore congiunturale che riflette l'andamento dell'offerta e della domanda sui mercati dei beni, spiegavano gli specialisti dell'UST di Neuchâtel in una pubblicazione di qualche tempo fa. Rappresenta quindi l'espressione del concorso di vari fattori, tra i quali in particolare i cambiamenti in atto nelle strutture di mercato, nelle condizioni generali, nella produttività, nei tassi di cambio e nella globalizzazione economica.
Il dato è considerato un indicatore importante per capire lo sviluppo dei prezzi al consumo (cioè l'inflazione), poiché i costi di produzione sono normalmente trasferiti sui prodotti finali. Tuttavia mostra oscillazioni significativamente più marcate ed è molto più volatile a causa della forte dipendenza dalle materie prime.
Il tema dell'inflazione è al primo posto nell'agenda economica mondiale, con i paesi avanzati alle prese con tassi che non si vedevano da decenni, sebbene in rallentamento negli ultimi tempi. A titolo d'esempio nell'Eurozona il rincaro annuo in novembre ha toccato il 10,0%, in lieve contrazione rispetto al 10,6% di ottobre; negli Stati Uniti il rincaro è stato del 7,1% (7,7% in ottobre). In Svizzera si assiste a una stabilizzazione: i prezzi al consumo sono aumentati del 3,0% in novembre, lo stesso valore di ottobre, a fronte del 3,3% registrato in settembre e al 3,5% di agosto, quando era stato toccato un massimo dal 1993.