Rincaro aziendale I prezzi alla produzione e all'importazione sono in calo

hm, ats

14.10.2024 - 10:01

L'impatto dei prezzi sulle aziende ha un influsso non indifferente anche sull'inflazione percepita dai consumatori.
L'impatto dei prezzi sulle aziende ha un influsso non indifferente anche sull'inflazione percepita dai consumatori.
Keystone

Segnali di rallentamento del rincaro sul fronte aziendale: in settembre i prezzi alla produzione e all'importazione sono scesi dello 0,1% rispetto ad agosto.

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Keystone-SDA, hm, ats

Su base annua si regista una flessione dell'1,3%, ciò che costituisce il 17esimo arretramento consecutivo, emerge dalle informazioni diffuse stamani dall'Ufficio federale di statistica (UST).

Nel dettaglio, per quanto riguarda il dato sui soli prezzi alla produzione – che mostra l'evoluzione relativa ai prodotti indigeni – si è assistito rispettivamente a una variazione nulla mensile e un calo dello 0,2% annuo.

Nel confronto con agosto sono diventati più a buon mercato soprattutto i rottami di ferro (frutto del riciclaggio e della preparazione a un nuovo utilizzo); si sono invece fatti più cari dolciumi e latticini.

Evoluzione evidente per i prezzi all'importazione

Il secondo sottoindice, quello dei prezzi all'importazione, presenta un'evoluzione più marcata: risulta in sensibile calo sia il dato mensile (-0,4%) che quello in rapporto a settembre 2023 (-3,5%).

Si è dovuto pagare di più – nel paragone mensile – per prodotti petroliferi, gas naturale, alluminio e caffè; prezzi in contrazione sono stati osservati invece per gli autoveicoli e i loro relativi componenti, abbigliamento, calzature, tessili, ferro, acciaio e rame.

L'indice dei prezzi alla produzione e all'importazione è un indicatore congiunturale che riflette l'andamento dell'offerta e della domanda sui mercati dei beni, spiegava tempo fa l'UST.

L'inflazione in questo momento

Il dato è considerato un parametro importante per capire lo sviluppo dei prezzi al consumo (cioè l'inflazione), poiché i costi di produzione sono normalmente trasferiti sui prodotti finali.

Tuttavia mostra oscillazioni significativamente più marcate ed è molto più volatile a causa della forte dipendenza dalle materie prime.

Come si ricorderà in Svizzera l'inflazione si è attestata in settembre all'1,2%, ai minimi dal 2021: si tratta di un dato in linea con l'obiettivo di stabilità dei prezzi della Banca nazionale svizzera (BNS), che l'istituto identifica in un incremento annuo inferiore al 2%, ma che certifica comunque un continuo aumento del costo di beni e servizi.

Come si muoverà il rincaro?

I vari attori economici che pubblicano previsioni sul tema (a titolo d'esempio Seco, Ocse, KOF, Economiesuisse, UBS, Fondo monetario internazionale e altri ancora) pronosticano che nel 2024 il rincaro si attesterà a valori compresi fra l'1,2% e l'1,7%.

Per quanto riguarda il 2025 le stime si muovono in una fascia fra lo 0,6% e l'1,4%.

Nel 2023 l'inflazione si era attestata al 2,1%, l'anno prima al 2,8%, in forte aumento rispetto allo 0,6% del 2021 e al -0,7% (rincaro negativo) del 2020.