SvizzeraLa SSR contro la riduzione del canone a 300 franchi: «Via 900 impieghi»
mp, ats
20.11.2023 - 13:52
La SSR si oppone alla riduzione del canone radiotelevisivo proposta dal Consiglio federale. Tale misura avrebbe un forte impatto sul programma e sul personale, avverte l'azienda di servizio pubblico, prevedendo la perdita di circa 900 posti di lavoro.
20.11.2023, 13:52
20.11.2023, 14:06
SDA
La riduzione graduale del personale riguarderebbe tutte le sedi, compresi gli studi regionali, ha indicato oggi in una nota la SSR. Inoltre, circa lo stesso numero di impieghi andrebbe perso presso i fornitori e altre aziende terze.
L'8 novembre, il Consiglio federale ha inviato in consultazione fino al 1° febbraio la sua controproposta all'iniziativa popolare «200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)». Secondo il Governo, entro il 2029 il canone radio-tv dovrebbe scendere dagli attuali 335 a 300 franchi all'anno.
Inoltre, le imprese con un fatturato annuo soggetto all'IVA fino a 1,2 milioni di franchi dovrebbero essere esentate dal canone (attualmente fino a 500'000 franchi).
Conseguenze di vasta portata
Nella sua risposta alla consultazione, la SSR ritiene che la riduzione del canone proposta dal Consiglio federale avrebbe conseguenze di vasta portata. Tenendo conto del calo degli introiti pubblicitari, la SSR perderebbe 240 milioni di franchi all'anno a partire dal 2027. Inoltre, a partire dal 2025, «l'adempimento del mandato di prestazioni sarebbe a rischio».
La SSR continua ad aspettarsi dal Consiglio federale un finanziamento adeguato per l'attuale mandato di prestazioni. Inoltre, l'azienda radiotelevisiva di servizio pubblico auspica che il popolo respingerà l'iniziativa «200 franchi bastano!», perché è troppo radicale e mette a rischio l'esistenza della stessa SSR.