Epidemia Ristorazione: usare parte dell'IVA per rimborsare i prestiti Covid

fasc, ats

13.6.2021 - 12:21

Il ramo della ristorazione vuole rimborsare attraverso l'IVA i prestiti ricevuti per la crisi da coronavirus, usando la differenza tra il tasso applicato alla consumazione nell'esercizio pubblico e quello fissato per le vendite da asporto.
Il ramo della ristorazione vuole rimborsare attraverso l'IVA i prestiti ricevuti per la crisi da coronavirus, usando la differenza tra il tasso applicato alla consumazione nell'esercizio pubblico e quello fissato per le vendite da asporto.
Keystone

Il ramo della ristorazione vuole rimborsare attraverso l'IVA i prestiti ricevuti per la crisi da coronavirus, usando la differenza tra il tasso applicato alla consumazione nell'esercizio pubblico e quello fissato per le vendite da asporto.

Keystone-SDA, fasc, ats

L'idea, di cui riferisce Le Matin Dimanche, è stata confermata a Keystone-ATS dal consigliere nazionale Samuel Bendahan (SP/VD), secondo il quale è sostenuta da vari parlamentari di diversa estrazione politica.

Il collettivo «Qui va payer l'addition?» (Chi pagherà il conto?) propone di utilizzare la differenza tra l'aliquota IVA su quanto si consuma al ristorante (7,7%) e quella per le vendite tipo take away (2,5%) per pagare i prestiti. In concreto 5,2 punti del 7,7% di IVA sulla ristorazione servirebbero a saldare il debito.

«L'idea è intelligente. Sarebbe una soluzione temporanea, facile da attuare e non burocratica. E ha la possibilità di raccogliere una maggioranza», poiché è sostenuta da vari eletti, dice Bendahan.

Bendahan intende inoltrare una mozione di commissione e riunire gli eletti di tutti gli schieramenti. Il consigliere nazionale socialista dice che è già sostenuto dal suo stesso partito e da alcuni colleghi di UDC, PLR e Alleanza del Centro. «Il grande vantaggio di questa proposta è che non impone un ulteriore onere ai proprietari di ristoranti, che devono già riprendersi da questa crisi», nota.

Bendahan prevede che la sua proposta sia presentata alla Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio nazionale durante l'estate.