Armamenti e aerospazio Ruag chiude il 2020 in forte perdita

hm, ats

25.3.2021 - 16:07

Non tutte le entità di Ruag hanno conseguito risultati brillanti.
Non tutte le entità di Ruag hanno conseguito risultati brillanti.
Keystone

BGRB Holding – società creata per controllare i due sottogruppi nati dalla scissione di Ruag, cioè Ruag International e Ruag MRO – ha chiuso il suo primo esercizio con una perdita netta di 186 milioni di franchi.

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In un comunicato odierno BGRB Holding, che è controllata dalla Confederazione e che ha come presidente del consiglio di amministrazione l'ex granconsigliera ticinese PPD Monica Duca Widmer, spiega il rosso con il crollo della domanda nel comparto dell'aeronautica civile, uno dei settori più importanti di attività di Ruag International. Quest'ultima azienda ha terminato l'anno con un fatturato in calo del 15% a 1,2 miliardi di franchi e un risultato operativo Ebit negativo di -224 milioni (-80 milioni nel 2019).

Alla luce di questi sviluppi Ruag International rivede i suoi piani e – in accordo con il proprietario – abbandona la sua ambizione di diventare un'impresa puramente aerospaziale. L'azienda continuerà al contrario a sviluppare tutte le sue aree di attività, per poi privatizzarle. «La pandemia ha cambiato radicalmente la situazione economica internazionale», afferma il Ceo André Wall, citato nella nota.

Quindi Ruag Space dovrà profilarsi nei grandi programmi spaziali, Ruag Aerostructures affronterà la domanda del settore aereo, mentre l'unità MRO International, specializzata nei simulatori e nella formazione militare, continuerà ad operare dismissioni. Ruag Ammotec, entità attiva nel segmento delle munizioni di piccolo calibro, sarà venduta entro la fine dell'anno.

Ruag International si aspetta che nell'esercizio in corso le vendite siano in linea con quelle del 2020. L'azienda non sarà però in grado di uscire dalle cifre rosse: è prevista una perdita netta milionaria a due cifre, a condizione che la situazione sul fronte Covid-19 migliori nella seconda metà dell'anno.

Da parte sua Ruag MRO, l'impresa orientata ai bisogni dell'esercito elvetico, presenta un andamento degli affari migliore: ha generato un fatturato di 682 milioni di franchi e un utile Ebit di 30 milioni di franchi. Nonostante la pandemia il primo anno in autonomia si è rivelato positivo, affermano i vertici: l'azienda ha dimostrato di essere in grado di soddisfare in ogni momento i bisogni delle forze armate.

In una nota pure diramata oggi l'Amministrazione federale delle finanze fa sapere che il Consiglio federale ha preso atto del fatto che l'ex Ruag ha raggiunto solo in parte gli obiettivi strategici fissati dallo stesso governo. Lo scorporo in due sottogruppi ha potuto essere completato, ma non sono stati compiuti passi avanti sufficienti in materia di redditività.

Ruag – il nome sta per RüstungsUnternehmen AktienGesellschaft – era diventata operativa il primo gennaio 1999 ed era frutto di una completa ristrutturazione delle imprese federali d'armamento. Nel 2018 il Consiglio federale ha deciso operare una nuova riforma, scindendo Ruag in due parti: una che lavora per le forze armate, l'altra comprendente i rimanenti settori aziendali.