Per le sanzioni occidentaliExport russo del petrolio quasi del tutto deviato su Cina e India
SDA
27.12.2023 - 12:37
La Russia ha quasi completamente «reindirizzato le sue esportazioni di petrolio verso la Cina e l'India», raccogliendone proventi «comparabili a quelli del 2021», malgrado le sanzioni imposte dall'Occidente per l'invasione dell'Ucraina.
Keystone-SDA
27.12.2023, 12:37
27.12.2023, 12:51
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Oggi la Russia – ha detto il vicepremier russo con delega all'energia Aleksandr Novak parlando all'emittente tv Russia 24 – esporta il 45-50% del suo petrolio alla Cina e il 40% all'India, mentre verso l'Europa oggi «non supera il 4-5%», malgrado – ha notato il ministro – prima della guerra rifornisse il Vecchio continente per circa 40-45% del totale esportato.
Novak si è detto soddisfatto del fatto che, malgrado le forte restrizioni imposte dai paesi occidentali, «il complesso settore energetico e petrolifero russo si sia sviluppato con successo nel 2023». Ora, ha detto, molti paesi vogliono acquistare prodotti petroliferi russi in America latina, in Africa e nell'Asia-Pacifico.
I guadagni dell'export di gas e petrolio sfiorano nel 2023 i 9'000 miliardi di rubli (circa 86 miliardi di euro), quasi lo stesso livello del 2021, prima dell'invasione dell'Ucraina. Per la Russia l'industria degli idrocarburi rappresenta il 27% del Pil totale e la loro vendita all'estero rappresenta il 57% delle esportazioni totali della Federazione russa, ha aggiunto Novak.