ZURIGO
Se i salari nominali aumenteranno l'anno prossimo dello 0,7% in media, quelli reali dovrebbero rimanere stabili a causa dell'inflazione. È quanto indica uno studio eseguito da Ubs, la maggiore banca elvetica.
Con una previsione per l'inflazione dello 0,6%, i salari reali dovrebbero aumentare di appena lo 0,1% nel 2018. Quest'anno i salari sono cresciuti dello 0,7% secondo gli economisti della grande banca, i quali calcolano un'inflazione dello 0,5% per il 2017; l'aumento reale in busta paga verrebbe così ridotto a uno 0,2%.
L'anno prossimo, in fondo alla scala dovrebbe piazzarsi il settore dei media, tenuto conto che per il 2018 non sono previsti adeguamenti salariali verso l'alto. Stessa musica per gli impiegati dell'industria dei materiali e dei materiali da costruzione, dell'edilizia e dell'architettura, del settore automobilistico, dei beni di consumo, della salute e delle attività sociali, come anche del commercio al dettaglio, specifica la ricerca.
In questi settori appena elencati, gli aumenti di salario non seguiranno l'inflazione prevista. I collaboratori dovranno quindi fare i conti con una flessione del salario reale.
Diversa la situazione per i salariati attivi nei settori farmaceutico e chimico, della macchine, degli equipaggiamenti elettrici, del commercio all'ingrosso, dei servizi informatici e delle telecomunicazioni, del turismo, della cultura e del servizio pubblico. Costoro dovrebbero godere di un incremento reale dello 0,4%.
Gli aumenti previsti in busta paga, secondo UBS, sono deboli. Il motivo? Gli esperti tirano in ballo la politica salariale degli ultimi anni in ragione della deflazione. Le società hanno rinunciato a tagliare le remunerazioni, ciò che spiega l'esitazione attuale a concedere incrementi sostanziosi.
Le 341 ditte sentite dagli economisti di UBS si attendono un'ulteriore schiarita della congiuntura l'anno prossimo rispetto al 2017. Circa i tre quarti del campione si attende per l'anno a venire una ripresa moderata.
Regna un certo ottimismo anche per quanto riguarda l'evoluzione del numero di disoccupati. Solo l'11% delle imprese si aspetta un incremento del tasso di senza lavoro. Un quinto prevede invece un calo. Per il 2017, gli esperti di UBS stimano una flessione della disoccupazione al 3,2%, e un'ulteriore discesa per il 2018 al 3%.
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