DFF Salvataggio banche in Svizzera, una perizia raccomanda la nazionalizzazione

hm, ats

9.6.2023 - 12:00

Dall'università di San Gallo giungono nuove proposte per far fronte al problema delle banche troppo grandi per fallire.
Dall'università di San Gallo giungono nuove proposte per far fronte al problema delle banche troppo grandi per fallire.
Keystone

Gli strumenti esistenti in caso di crisi bancaria si sono rivelati insufficienti: la normativa «too big to fail» (TBTF) va quindi integrata con la possibilità di una nazionalizzazione temporanea di un istituto in difficoltà.

9.6.2023 - 12:00

È questa l'indicazione che emerge da una perizia commissionata dal Dipartimento federale delle finanze (DFF) all'Università di San Gallo (HSG): il documento sta facendo peraltro anche discutere perché il suo principale estensore, il professor Manuel Ammann, è alla testa dell'Istituto svizzero per le banche e la finanza, un'unità dell'ateneo che beneficia di una sponsorizzazione da parte di Credit Suisse (CS).

Gli strumenti TBTF creati dopo la crisi finanziaria del 2008 non hanno aggiunto l'obiettivo di eliminare dal mercato le banche in crisi in modo ordinato, afferma il rapporto degli esperti di cui ha riferito ieri la Neue Zürcher Zeitung (NZZ) e che viene rilanciato oggi dal Tages-Anzeiger.

Gli autori criticano il fatto che i rischi di perdite, nell'ambito del salvataggio del Credit Suisse, siano stati sostenuti dallo stato, mentre le opportunità di profitto sono andate a beneficio degli azionisti dell'acquirente, cioè di UBS. Inoltre, l'acquisizione di CS da parte di UBS ha creato una banca ancora più grande e di rilevanza sistemica. A loro avviso è quindi necessario adeguare la normativa TBTF.

Opzione praticabile

Gli economisti ritengono che una nazionalizzazione temporanea delle grandi banche durante la crisi sia un'opzione praticabile. In una prima fase, tutti i clienti e i partner commerciali dovrebbero essere protetti e il corretto funzionamento della società dovrebbe essere mantenuto. In un secondo tempo l'istituto verrebbe ristrutturato, venduto, nuovamente privatizzato o, se necessario, liquidato in modo ordinato. Ciò consentirebbe la prosecuzione delle attività commerciali sotto la protezione di tutti i depositanti e creditori, si legge nel rapporto.

Gli autori raccomandano anche un aumento dei requisiti in materia di capitale proprio. È anche possibile vietare le banche al di sopra di una certa dimensione o suddividerle in base alle regioni o alle funzioni. Tuttavia, ciò non impedirebbe alle singole unità bancarie di avere ancora un'importanza sistemica.

Restrizioni su responsabilità personale e bonus

Si parla anche di restrizioni più severe in materia di responsabilità personale e di bonus: tuttavia secondo gli esperti dell'HSG non è chiaro se interventi su tali fronti ridurrebbero il rischio di crisi bancaria. Gli autori sconsigliano invece di inasprire i requisiti di liquidità, che in Svizzera sono già più elevati che all'estero.

La perizia è stata commissionata dal DFF alla fine di marzo, poco dopo il salvataggio di Credit Suisse. Lo studio è stato diretto da Manuel Ammann, il che ha suscitato critiche perché l'entità da lui guidata dipende anche dal finanziamento di Credit Suisse: la banca ha infatti avviato nel 2021 una collaborazione con l'HSG che prevede il versamento di 10 milioni di franchi sull'arco di dieci anni.

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