Economia svizzera Sarà recessione di proporzioni storiche

ATS

28.5.2020 - 14:03

Ci vorrà forse del tempo prima di dire addio al virus.
Ci vorrà forse del tempo prima di dire addio al virus.
Source: KEYSTONE/PETER KLAUNZER

La Svizzera vivrà quest'anno una recessione di proporzioni storiche e una rapida ripresa economica è esclusa: lo sostiene il capoeconomista di Raiffeisen Martin Neff, che esprime peraltro anche dubbi sull'effettiva capacità degli esperti di prevedere il futuro.

«Purtroppo stiamo ancora volando alla cieca – e con questo intendo anche noi economisti», afferma Neff in un'intervista pubblicata dal portale Cash. «Una crisi del genere semplicemente non c'è mai stata. Può sembrare una scusa, ma è un dato di fatto. Anche se alcuni dei miei colleghi mi contraddicono: è semplicemente impossibile strutturare in modelli le conseguenze di una crisi così complessa. Chiunque dica il contrario a mio avviso sta mentendo».

Come procedere quindi? «Facciamo semplicemente delle ipotesi su quanto grandi saranno le perdite nei singoli settori economici: cerchiamo poi di sommare queste ipotesi per ricavare l'andamento del prodotto interno lordo (PIL). Questo ci dà una cifra approssimativa. Se qualcuno ha un'idea migliore, non esiti a contattarmi», afferma il 60enne.

Lo specialista vede nero per la Svizzera. «Mi aspetto in effetti un crollo economico di proporzioni storiche. In cifre questo significa una contrazione di circa il 5% del Pil quest'anno». Il problema è che la contrazione «non può essere recuperata così rapidamente come alcuni sperano attualmente». «La tanto citata evoluzione a V, cioè il ritorno rapido al precedente livello di attività economica, mi sembra assolutamente escluso».

Secondo Neff nessuno può dire esattamente quando il Pil si sarà stabilizzato. «Dubito tuttavia che la domanda tornerà immediatamente, una volta che vi sarà di nuovo l'offerta. Non credo che la gente salirà sugli aerei in massa non appena ciò sarà di nuovo possibile su scala più ampia». Questa crisi – conclude il capoeconomista di Raiffeisen (e in precedenza di Credit Suisse) – non è come una farfalla che vive un giorno: «è semplicemente impossibile prevedere per quanto tempo continuerà ad avere un impatto, ci sono troppe incertezze».

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