Previsioni congiunturali Seco: economia svizzera crescerà del 3%

hm, ats

11.3.2021 - 11:09

I consumi dovrebbero trainare la crescita economica.
I consumi dovrebbero trainare la crescita economica.
Keystone

L'allentamento delle misure anti-Covid dovrebbe portare a una rapida ripresa della congiuntura elvetica, garantendo nel 2020 e 2021 un tasso di crescita economica superiore alla media pluriennale.

Keystone-SDA, hm, ats

Ne sono convinti gli esperti della Segreteria di Stato dell'economia (Seco), che mettono peraltro anche in guardia dalle incertezze legate alla pandemia.

Per il 2021 è attesa una progressione del prodotto interno lordo (Pil) del 3,2%, ha indicato oggi la Seco. Al netto dei grandi eventi sportivi, che incidono sensibilmente perché in Svizzera hanno sede le ricchissime federazioni internazionali, la progressione sarà del 3,0%. Per il 2022 il pronostico è rispettivamente del +3,5% e del +3,3%.

Le previsioni relative al 2021 ricalcano esattamente quelle della valutazione precedente, risalente a dicembre, mentre per l'anno con la tripla cifra 2 sono leggermente migliori (erano del +3,3% e +3,1%). Questo perché nel frattempo il contesto internazionale appare un po' più favorevole e ciò non può che giovare alle esportazioni svizzere, rilevano gli specialisti.

Per inquadrare i dati può anche essere interessante osservare che nel 2020 il Pil è sceso del -3,0%. E va anche notato che l'anno scorso gli economisti della Seco si erano mostrati poco brillanti nel prevedere il futuro: in aprile puntavano su un -6,7% e in giugno sul -6,2%, stime molto più negative di quelle avanzate da altri specialisti negli stessi momenti, che si sono rivelate maggiormente azzeccate.

Tornando all'anno in corso, per il primo trimestre gli esperti della Confederazione si aspettano comunque ancora un forte calo del Pil sulla scia del crollo registrato da alcune attività del terziario. Finora, tuttavia, secondo la Seco nulla lascia presagire un tracollo di entità analoga a quello subito nel 2020 durante la prima ondata della pandemia.

In seguito, se sarà possibile revocare i provvedimenti contro il coronavirus, l'economia nazionale dovrebbe riprendersi molto rapidamente. I consumatori ritroveranno allora diverse possibilità di spendere poco praticabili nei mesi invernali e ciò rilancerà le vendite in vari settori. In parallelo, l'aumento della domanda mondiale dovrebbe sostenere il ramo dell'export.

Successivamente dovrebbero uscire progressivamente dalla crisi attuale anche comparti parecchio esposti come il turismo internazionale. L'economia svizzera si troverà pertanto a crescere a un tasso superiore alla media storica, superando il livello del Pil pre-crisi verso la fine del 2021. La disoccupazione dovrebbe diminuire gradualmente e attestarsi a una media annua del 3,3% nel 2021, a fronte del 3,1% dell'anno scorso.

La Seco fa comunque presente che l'incertezza rimane eccezionalmente elevata. Se nei prossimi mesi la Svizzera e i principali partner commerciali adottassero severe misure di contenimento, ad esempio a causa dei ritardi nei programmi di vaccinazione anti-Covid, la ripresa partirebbe molto a rilento. Non si può neppure escludere che la pandemia inciderà sull'andamento economico fino al 2022, per esempio con la diffusione delle varianti del coronavirus che riducono l'efficacia dei vaccini esistenti. Potrebbero inoltre verificarsi massicci tagli dei posti di lavoro o un forte aumento dell'insolvibilità delle aziende. Anche i rischi connessi all'indebitamento degli stati e delle imprese si potrebbero intensificare.

La situazione del coronavirus a livello internazionale potrebbe però anche svilupparsi più favorevolmente del previsto, soprattutto grazie all'accelerazione dei programmi di vaccinazione. A questa condizione la ripresa nel 2021 supererebbe le aspettative del gruppo di esperti, perché sarebbe sorretta da spiccati effetti di recupero nel consumo privato. La Seco fa infine presenti due fattori che potrebbero turbare il quadro complessivo: la titubanza sull'accordo istituzionale con l'Ue e il rischio di forti correttivi nel settore immobiliare.