Previdenza professionale Secondo pilastro: svizzeri più aperti a riforme anche impopolari

hm, ats

18.11.2020 - 12:13

Si vive sempre più a lungo.
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SDA

Secondo pilastro, svizzeri aperti a riforme

Gli svizzeri considerano necessaria una riforma della previdenza professionale e sempre più persone sono aperte anche a misure impopolari, come ridurre le rendite e innalzare l'età pensionabile. È quanto emerge da un sondaggio condotto dall'assicuratore Axa.

Cinque interpellati su cinque (78%) pensano che il sistema necessiti di una riforma, si legge in un comunicato odierno. Quattro anni or sono la quota era solo del 59%. I tagli alle pensioni rimangono la soluzione meno popolare, favorita solo dal 23% degli intervistati: è però una percentuale significativamente superiore al 15% rilevato due anni fa. Il 45% pensa che bisogna lavorare più a lungo, contro il 26% del 2018.

«È sorprendente che l'età pensionabile più alta e le pensioni più basse siano accettate oggi più facilmente che in passato», ha commentato Werner Rutsch, dirigente di AXA Investment Managers, in una teleconferenza. «Ciò è probabilmente una conseguenza del fatto che diventano sempre più evidenti la realtà dello stato del secondo pilastro e le sfide demografiche ed economiche che le casse pensioni devono affrontare».

Un altro elemento sorprendente per gli autori dello studio è l'aumento di importanza dell'idea di solidarietà tra gli intervistati. Una persona su tre sta è favorevole ad estendere temporaneamente dal primo al secondo pilastro l'approccio con un sistema distributivo. I motivi più frequentemente citati sono le difficoltà del finanziamento della previdenza professionale, la solidarietà tra le generazioni lavorative più giovani e quelle più anziane, nonché il fatto che le rendite saranno già particolarmente basse.

«La discussione sul secondo pilastro è in corso», ha riassunto Rutsch. «Cresce il sostegno a misure che, fino a qualche anno fa, non erano accolte per nulla bene. Sembra che il popolo svizzero abbia almeno in parte riconosciuto la gravità della situazione».

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