PMI Nel settore MEM la ripresa post-pandemica si affievolisce
Per le piccole e medie imprese (PMI) attive nell'industria delle macchine, elettrotecnica e metallurgica (MEM) la ripresa post-pandemica, iniziata un anno fa, si sta già nuovamente affievolendo.
25.08.2022, 20:01
25.08.2022, 20:04
SDA
Il ritmo di crescita dei nuovi ordini e delle vendite ha continuato a rallentare dall'inizio del 2022, afferma l'associazione di categoria Swissmechanic.
«L'utilizzo delle capacità produttive delle aziende rimane attualmente elevato e i portafogli ordini sono pieni», afferma il direttore dell'organizzazione, Jürg Marti, citato in un comunicato odierno. Allo stesso tempo, tuttavia, aumentano i segnali che potrebbero frenare nettamente l'ottimismo del ramo.
Da un lato, il settore MEM si vede confrontato con un calo della domanda globale, dall'altro l'aumento dei costi dell'energia e delle materie prime, la minaccia dell'inflazione e la forza del franco costituiscono ulteriori fattori penalizzanti.
Catene di approvvigionamento e manodopera
Stando a un sondaggio condotto in luglio fra i membri dell'associazione, in cima alla preoccupazione delle aziende figurano comunque tuttora i problemi delle catene di approvvigionamento, citati dal 64% delle imprese (-7 punti rispetto ad aprile).
Al secondo posto si inserisce la carenza di manodopera (57%, +9 punti), al terzo il tasso di cambio (32%, +5 punti) e al quarto i prezzi dell'energia (29%, +5%). La penuria energetica viene citata solo dal 2%.
Il 67% degli affiliati giudica l'attuale clima degli affari abbastanza favorevole (57%) o molto favorevole (10%), a fronte di un 33% che ha invece un giudizio negativo (il 30% abbastanza, il 3% molto).
L'indice del clima economico Swissmechanic segna 20 punti, a fronte dei 25 punti di aprile e del massimo di 34 punti stabilito in gennaio, e si mantiene per la quinta volta consecutiva in territorio positivo. Nei periodi più bui della pandemia – aprile e luglio 2020 – l'indicatore era sceso a rispettivamente -54 e -53.
«PMI già sotto pressione, non c'è più spazio per altro stress»
«L'andamento positivo della prima metà dell'anno non deve celare il fatto che l'attuale crisi sta lasciando il segno», osserva Marti. «Le PMI sono già così sotto pressione che non c'è più spazio per ulteriore stress». A suo avviso il rischio principale per il comparto è rappresentato dall'imminente carenza di energia in Europa.
Fondata nel 1939 durante l'esposizione nazionale di Zurigo – quella della cosiddetta «difesa spirituale», in un'Europa che stava entrando in guerra e con una Svizzera che, contrariamente ai tempi attuali, cercava di smarcarsi dai vicini – l'associazione Swissmechanic rappresenta oggi 1400 imprese del ramo, che occupano circa 70'000 dipendenti e generano un fatturato annuo di 15 miliardi di franchi.
