Forse numeri record Un buon, se non molto buono, 2023 per il settore paralberghiero

hm, ats

22.8.2023 - 17:01

Per gli ostelli si annuncia un anno da record.
Per gli ostelli si annuncia un anno da record.
Keystone

Praticamente archiviati i due terzi del 2023 il bilancio per il settore paralberghiero (alloggi collettivi, campeggi, abitazioni di vacanza) è positivo: l'anno sarà da buono a molto buono, con alcuni operatori che si aspettano addirittura numeri record.

L'attività estiva è stata finora molto rallegrante, ha indicato all'agenzia Awp Janine Bunte, direttrice dell'associazione degli ostelli per la gioventù SJH. «Siamo estremamente soddisfatti».

Le prenotazioni di quest'anno sono aumentate del 9% rispetto allo stesso periodo del 2022, anche se gli svizzeri stanno trascorrendo più vacanze all'estero e i turisti asiatici non sono ancora tornati a pieno regime. A crescere notevolmente, negli ostelli, sono però in particolare le prenotazioni di gruppo, che sono aumentate di quasi un quarto.

«Tutto sommato, il 2023 dovrebbe essere un anno storicamente positivo, con 800'000 pernottamenti», spiega Bunte. Se così sarà il valore sarebbe superiore del 10% al 2019 pre-pandemico e rappresenterebbe un primato, dopo i 785'000 del 2008.

Sui conti peserà però il massiccio incremento dei costi, a cui ha fatto da contraltare solo una progressione moderata dei prezzi: gli utili complessivi sono così attesi da 0,5 e 1,0 milioni di franchi, a fronte dei 3,4 milioni del 2022.

Siamo stati sorpresi positivamente

Una tendenza simile si osserva anche nei campeggi del Touring Club Svizzero (TCS). «Siamo stati sorpresi positivamente: pensavamo che la domanda si sarebbe stabilizzata», afferma Oliver Grützner, responsabile della divisione campeggi dell'associazione.

Attualmente invece le notti sono superiori dell'1,5% rispetto all'anno precedente. Il 2023 potrebbe quindi superare il 2022 e diventare il secondo anno migliore della storia dopo il 2021.

Le prenotazioni nei mesi estivi sono da robuste a molto robuste e quelle per l'autunno sono leggermente superiori all'anno scorso. La stagione autunnale dipende però sempre molto dalla meteo, mette in guardia l'esperto.

Complessivamente, per l'intero anno potrebbero essere registrati circa 900'000 pernottamenti, con un fatturato superiore al precedente record di 35 milioni. Le tariffe sono state adeguate solo in modo selettivo e anche per il 2024 si è deciso di non aumentare i prezzi, assicura Grützner.

Le vacanze all'estero si sentono

Il fatto che gli svizzeri siano tornati a trascorrere le ferie oltre confine è stato notato: la quota di indigeni è scesa dall'80% del 2022 al 75%, cioè ai livelli pre-Covid. D'altra parte arrivano ora di nuovo i camper e le roulotte di tedeschi, olandesi e inglesi.

Passando al terzo pilastro del settore paralberghiero, quello delle case e degli appartamenti di vacanza, presso il fornitore di servizi Interhome – che appartiene a Hotelplan, filiale di Migros – si osserva un rallentamento di circa il 5% dei proventi dopo l'anno record del 2022.

L'estate è stata meno dinamica di quella dell'anno precedente, ma sostanzialmente buona e ancora ben al di sopra di quella del 2019, indica il Ceo Roger Müller. L'anno scorso il fatturato si era attestato a 371 milioni di franchi, il migliore dei 57 anni di storia dell'impresa.

Nei villaggi turistici della Cassa svizzera di viaggio Reka il giro d'affari risulta del 2% inferiore a quello del 2022, ma superiore ai livelli del 2019, spiega il direttore Roger Seifritz. L'ammanco potrebbe peraltro ancora essere recuperato in autunno e in inverno. «Ma per quanto riguarda la stagione fredda dipende sempre da quando cade la neve: quando nevica, la gente prenota», conclude Seifritz.

hm, ats