Per copie vendute A sorpresa il St. Galler Tagblatt è il primo giornale in Svizzera

hm, ats

9.12.2022 - 16:00

Il St. Galler Tagblatt è un quotidiano di lunga tradizione.
Il St. Galler Tagblatt è un quotidiano di lunga tradizione.
Keystone

Il St. Galler Tagblatt è diventato il primo giornale svizzero per copie vendute (85'500), davanti al Tages-Anzeiger e alla Luzerner Zeitung: lo sottolinea la Weltwoche, che nel numero attualmente in edicola parla di una «piccola sensazione» passata inosservata.

9.12.2022 - 16:00

I dati sulle tirature vengono pubblicate a scadenze regolari dall'Istituto di ricerche e studi dei media pubblicitari WEMF/REMP: un tempo molto attesi, oggi fanno sempre meno notizia, perché da due decenni i numeri calano e i media si spostano più verso l'online.

Il settimanale ricorda che nel 2000 il Blick era il giornale più venduto, con 314'000 copie a pagamento: oggi è sceso a 82'000. Il numero due, anche allora, era il Tages-Anzeiger: ma all'epoca guadagnava su 279'000 copie, oggi solo su 85'000.

A inizio millennio il St. Galler Tagblatt era solo ottavo, ma ha scalato la classifica riuscendo a mantenere buona parte della sua diffusione. Anche la Thurgauer Zeitung, che è stata rilevata e integrata dalla testata, ha mantenuto gli abbonamenti notevolmente stabili. Negli ultimi due decenni il St. Galler Tagblatt ha quindi perso solo un quarto dei suoi lettori.

Secondo l'esperto di media della Weltwoche – Kurt Zimmermann, che in passato è stato caporedattore della SonntagsZeitung, editore della rivista Facts, dirigente di Tamedia e presidente del consiglio di amministrazione di TV3 – all'origine della sorprendente tenuta del St. Galler Tagblatt vi sono due ragioni, una editoriale e una politica. Innanzitutto, la casa editrice CH Media crede fermamente nel giornalismo regionale: per questo motivo il Tagblatt fornisce quotidianamente otto testate regionali, dall'Appenzeller Zeitung al Toggenburger Tagblatt. Le otto versioni non sono a buon mercato, ma creano una fedeltà unica fra i lettori, che si traduce poi in cifre di tiratura insolitamente buone.

Il secondo fattore di successo viene visto nell'orientamento politico del giornale, che ha mantenuto buona parte della cultura giornalistica liberale che è stata di Gottlieb Höpli, caporedattore per molti anni: nell'ambito di una controversia il giornale lascia spazio a entrambe le posizioni. Stando a Zimmermann una simile apertura nella formazione delle opinioni è diventata rara in Svizzera, dove le redazioni odierne, sia a destra che a sinistra, preferiscono agire in modo ideologico piuttosto che giornalistico.

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