Sondaggio Prestazioni sanitarie: costi elevati, ma gli svizzeri non vi rinunciano

ATS

24.6.2019 - 10:20

Gli svizzeri non sono pronti a rinunciare a prestazioni sanitarie (foto d'archivio)
Gli svizzeri non sono pronti a rinunciare a prestazioni sanitarie (foto d'archivio)
Source: KEYSTONE/GAETAN BALLY

I premi dell'assicurazione malattie costituiscono il principale problema finanziario dei nuclei famigliari elvetici, davanti alle imposte.

È quanto emerge dal monitoraggio 2019 sulla salute, un sondaggio realizzato e pubblicato lunedì per conto dell'Associazione delle imprese farmaceutiche Interpharma. Ma gli Svizzeri non sono pronti a rinunciare alle prestazioni in ambito sanitario.

Stando all'inchiesta, realizzata in marzo su un campione di 1200 persone in provenienza da tutte le regioni linguistiche, l'86% degli Svizzeri ha un'impressione globale «positiva» o «piuttosto positiva» del sistema della salute. Questo tasso supera la soglia del 75% dal 2013. Ma, nel contempo, solo il 61% degli interrogati ritiene «buona» o «molto buona» la qualità del sistema sanitario elvetico. Si tratta di 20 punti percentuali in meno rispetto a un anno fa.

Una maggioranza vorrebbe più responsabilità collettiva. Lo dimostra il fatto che il 57% è d'accordo che le casse malati si assumano i costi della distribuzione di eroina prescritta da un medico (+22 punti rispetto al 2018).

Estendere il catalogo delle prestazioni

Inoltre, una chiara maggioranza di cittadini auspica che il catalogo di prestazioni si mantenga al suo livello attuale (63%), o che venga ampliato (26%, + 10 punti) e si oppone ai tagli. La tendenza a rinunciare autonomamente alle prestazioni è diminuita, anche se ciò permetterebbe di fare dei risparmi.

In particolare, soltanto una minoranza degli interrogati sarebbe disponibile a una restrizione della libera scelta del medico (27%) o a una limitazione dell'accesso ai medicinali (38%).

Farmaci cari

Una maggioranza «chiara e stabile» considera che i prezzi dei farmaci siano troppo elevati. Ma se si tratta di malattie che oltrepassano i casi più leggeri, l'efficacia e la qualità del trattamento passano in primo piano.

In tal modo, gli interpellati auspicano un accesso rapido ed esteso ai medicamenti e alle terapie innovative, in particolare negli ambiti molto discussi del cancro e delle malattie rare, scrive Interpharma in una nota odierna.

Il 93% ritiene che i medicinali anti-cancerogeni innovativi debbano essere accessibili a tutti e, nella stessa misura, accettano che i trattamenti per le malattie rare siano coperti dall'assicurazione malattie di base. Secondo l'Associazione delle imprese farmaceutiche, gli Svizzeri non vogliono una medicina a due velocità in materia di innovazione.

Nessuna «sperimentazione»

Oltre a ciò, i cittadini pensano che i costi della salute e i premi delle casse malati aumenteranno. Un terzo (34%) ritiene persino che i premi siano «problematici» per i nuclei famigliari. Tuttavia le stesse persone interrogate «non sono disposte a fare sperimentazioni per diminuire i costi».

Sono invece più aperte a misure individuali volte a far abbassare i costi della salute. Tre quarti degli interpellati auspica che gli assicuratori malattia paghino per trattamenti all'estero quando questi sono di «buona qualità», ma «meno cari» rispetto alla Svizzera. Tale percentuale è aumentata di 22 punti rispetto all'anno scorso.

I cittadini sono peraltro numerosi ad accettare provvedimenti automatici per limitare i costi o a elargire bonus alle persone che non utilizzano le prestazioni. Non piace invece l'idea di calcolare i premi in funzione del reddito.

Il monitoraggio è stato realizzato dall'istituto gfs.bern per la 22esima volta dall'introduzione della LAMal. L'inchiesta è stata condotta dal 4 al 23 marzo tramite interviste telefoniche.

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