Turismo degli acquisti Svizzeri non vanno all'assalto dei negozi tedeschi, malgrado franco

hm, ats

11.10.2022 - 17:15

A Basilea si può andare anche in tram a fare acquisti all'estero.
A Basilea si può andare anche in tram a fare acquisti all'estero.
Keystone

I consumatori svizzeri non vanno all'assalto dei negozi tedeschi, malgrado il netto rafforzamento del franco negli ultimi mesi.

Keystone-SDA, hm, ats

Le ragioni vanno ricercate nell'inflazione, nell'aumento dei prezzi del carburante, nella crescita del commercio online e nelle nuove regole sui rimborsi dell'IVA, emerge da un'inchiesta dell'agenzia Awp.

Alla fine di settembre il corso dell'euro ha fatto segnare un nuovo minimo storico di 0,94 franchi contro la valuta elvetica. Attualmente la moneta dell'Eurozona costa qualcosa in più, circa 97 centesimi, ma si mantiene ostinatamente sotto la parità. Chi fa compere all'estero ottiene quindi di più di quanto avvenisse un anno fa.

Tuttavia le autorità di frontiera tedesche non registrano un'ondata di turisti svizzeri dediti allo shopping: gli uffici doganali di Lörrach e Singen non hanno rilevato alcun aumento, ha indicato una portavoce all'AWP. Possono stabilire le tendenze sulla base dei certificati di esportazione che gli svizzeri compilano per il rimborso dell'IVA: le cifre dettagliate al riguardo non vengono comunque messe a disposizione durante l'anno.

Il quadro generale viene peraltro confermato dai dati sulle carte di debito forniti da Monitoring Consumption Switzerland, un sito curato da diversi operatori che osserva le transazioni del denaro elettronico. «Nonostante il franco forte non ci sono indicazioni che il turismo dello shopping sia salito alle stelle», afferma Meret Mügeli, economista di Credit Suisse, che utilizza le informazioni in questione per le sue previsioni sul commercio al dettaglio.

Escludendo le stazioni di servizio, da febbraio a settembre le vendite al dettaglio degli svizzeri che hanno fatto acquisti in Germania sono state inferiori dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2019, quando il traffico di frontiera era ancora possibile senza le restrizioni poi arrivate con la pandemia. Va detto che i dati in questione mostrano solo i pagamenti con carta di debito e non quelli con carta di credito o contanti; inoltre non si riferiscono solo alla spesa degli svizzeri vicino al confine, ma in tutta la Germania.

In tutti i casi la tendenza di fondo è chiara e secondo Mügeli vi sono diverse ragioni che la spiegano. «All'estero l'inflazione è molto più alta che nella Confederazione, soprattutto nel settore alimentare», afferma. In termini puramente matematici, comprare oltre frontiera conviene ancora, perché secondo l'economista il guadagno di potere d'acquisto legato al tasso di cambio non viene completamente annullato dall'aumento del rincaro all'estero. Ma il prezzo delle merci non è l'unica cosa che i turisti dello shopping prendono in considerazione: «Un altro fattore è il prezzo del carburante, che rende più costoso per gli svizzeri viaggiare all'estero», dice l'esperta.

C'è poi il cambiamento strutturale nel commercio al dettaglio causato dalla pandemia. «È ipotizzabile che i consumatori trovino convenienti i servizi di consegna rapida e gli acquisti online e continuino a utilizzarli, almeno in parte», afferma Mügeli. In altre parole, alcuni svizzeri si sono probabilmente abituati alla comodità di ordinare sul web e preferiscono restare a casa, invece di recarsi in negozi affollati. Gli acquisti online sono infatti leggermente diminuiti in media rispetto al 2021, ma sono ancora di circa il 20% superiori ai numeri del 2019.

Un'altra ragione per cui i livelli di turismo dello shopping del 2019 non sono stati raggiunti nel 2022 viene menzionata dall'associazione tedesca dei commercianti Handelsverband Südbaden (HS). Si tratta del rimborso dell'IVA: da gennaio 2020 i cittadini extracomunitari che fanno acquisti in Germania ricevono il rimborso solo per acquisti pari o superiori a 50 euro. Questo limite dovrebbe cadere quando la procedura sarà digitale: HS spera che il progetto in questione vada avanti, convinta che senza la soglia dei 50 euro si favorirà lo shopping degli svizzeri.

L'organizzazione riconosce peraltro che a causa delle restrizioni anti-Covid il commercio online è aumentato. «Naturalmente questa tendenza non si è fermata alle frontiere», scrive l'Handelsverband Südbaden. Pertanto è a suo avviso particolarmente importante che i negozi al dettaglio diano ai loro clienti un motivo per fare acquisti in presenza. «L'ambiente, la selezione delle merci, il livello dei prezzi, il personale e il servizio devono essere adeguati», afferma l'associazione. Da parte tedesca si fanno grandi sforzi per attirare il cliente elvetico, per esempio anche facendo leva su offerte mirate alle famiglie.

Un settore comunque ha registrato un boom: si tratta del turismo del pieno. In base ai dati Monitoring Consumption Switzerland i pagamenti effettuati fra maggio e settembre con carte di debito nelle stazioni di servizio in Germania sono stati del 50% superiori a quelli degli stessi mesi del 2021, una progressione che sfiora il 90% se il confronto viene fatto con il 2019.