Approvvigionamento energetico Svolta energetica e approvvigionamento, Axpo: «Bisogna aumentare il ritmo dell'espansione»

ev, ats

21.10.2021 - 13:32

Lo sviluppo dell'energia fotovoltaica gioca un ruolo importante nello scenario di Axpo (archivio)
Lo sviluppo dell'energia fotovoltaica gioca un ruolo importante nello scenario di Axpo (archivio)
Keystone

La svolta energetica e una sicurezza dell'approvvigionamento possono essere raggiunte solo con una espansione significativamente più rapida delle energie rinnovabili e con un indebitamento del cosiddetto fondo per il supplemento rete.

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Tecnicamente, l'espansione sarebbe fattibile secondo il gruppo energetico Axpo.

Il più grande produttore di elettricità della Svizzera ha presentato oggi un contributo alla discussione su come la svolta energetica e la sicurezza dell'approvvigionamento potrebbero essere rese possibili allo stesso tempo. Il presupposto per questo sono «decisioni coraggiose da parte dei politici», ha comunicato oggi Axpo.

Il CEO Christoph Brand ha sottolineato in una conferenza virtuale che lo scenario non è la giusta e unica soluzione. Nelle previsioni fino all'anno 2050 ci sono troppe imponderabilità. Ma è «una proposta concreta su come poter far quadrare il cerchio».

Se la Svizzera non aumenta massicciamente il ritmo di espansione delle energie rinnovabili, secondo lo scenario presentato, già dal 2035 quasi un terzo dell'elettricità dovrà essere importato. La Svizzera deve decidere ora quale mix di elettricità può garantire una sicurezza dell'approvvigionamento. Deve anche definire come le fonti di elettricità desiderate possono essere sviluppate in quantità necessaria e quali costi possono essere sostenuti nel processo.

Lo scenario presentato si basa su due ipotesi: la domanda di energia in Svizzera aumenterà di oltre il 35% entro il 2050 e la Svizzera dipenderà in ogni caso dalle importazioni in inverno per coprire in modo efficiente la domanda di elettricità nei singoli momenti. Questo perché, secondo Axpo: «L'obiettivo di una Svizzera completamente autosufficiente comporterebbe costi troppo alti e resistenza da parte della società».

Centrali a gas a zero emissioni CO2 dal 2040

Dal punto di vista della produzione, lo scenario presuppone una forte espansione dell'uso dei sistemi fotovoltaici sui tetti, negli spazi aperti e nelle Alpi. Inoltre, prevede un maggiore uso dell'energia eolica, dell'energia geotermica e della biomassa. Non c'è una singola tecnologia o misura che possa risolvere completamente il problema.

Se le centrali nucleari a partire dal 2040 devono essere sostituite al più tardi dopo 60 anni di funzionamento, secondo lo scenario di Axpo nei mesi invernali occorrerà ricorrere a ulteriori centrali a gas a impatto neutro per compensare il rischio di penurie. Con il mix di fonti menzionato, il bilancio annuale svizzero sarebbe allora più o meno equilibrato.

Tuttavia, ciò ha anche un costo: il fondo alimentato dal supplemento percepito sulla rete dovrebbe potersi indebitare di al massimo undici miliardi di franchi nel 2046, ciò che attualmente non è possibile, secondo Axpo. In ogni caso, però, i costi di finanziamento sarebbero trascurabili rispetto a una carenza di elettricità...»

In base a un rapporto pubblicato recentemente sulla sicurezza dell'approvvigionamento elettrico, la Svizzera, nel peggiore dei casi, potrebbe avere troppo poca elettricità disponibile a partire dal 2025, di conseguenza, il ministro dell'economia Guy Parmelin in una campagna ha invitato le aziende a prepararsi alla penuria.

Il Consiglio federale, da parte sua, ha tenuto ieri una seduta di clausura di diverse ore sul tema dell'approvvigionamento di elettricità. Ha in particolare discusso la questione con diversi rappresentanti dell'industria, ma non ha preso alcuna decisione, ha detto il portavoce del governo André Simonazzi, secondo cui il Consiglio federale intende riprendere la discussione all'inizio del 2022. Sino alla fine dell'anno, vari organismi governativi hanno dei mandati che devono adempiere.

La Commissione federale dell'elettricità deve elaborare entro novembre un concetto sulle centrali a gas per coprire il picco di domande. Inoltre, il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) deve presentare entro la fine dell'anno un'analisi del potenziale di efficienza elettrica fino al 2025.