Swissgrid Chieste soluzioni per il mancato accordo con l'UE sull'elettricità

hm, ats

27.4.2022 - 17:01

I tralicci sono una parte essenziale dell'infrastruttura elettrica.
I tralicci sono una parte essenziale dell'infrastruttura elettrica.
Keystone

Swissgrid – la società che gestisce in Svizzera le reti elettriche, cioè il trasporto dell'elettricità – archivia un 2021 giudicato finanziariamente buono, ma torna a premere sul mondo politico affinché venga superata l'impasse con l'Ue.

Keystone-SDA, hm, ats

Nella teleconferenza di bilancio, il presidente della direzione Yves Zumwald ha auspicato «maggior pragmatismo» nei rapporti con Bruxelles. Si tratta di trovare soluzioni, anche tecniche, per superare l'assenza di un accordo sull'elettricità. Accordo che, come noto, l'unione sovranazionale di 27 stati europei non vuole sottoscrivere con la Svizzera, rea di non accettare un'intesa istituzionale che leghi le due parti in modo più deciso.

Swissgrid ha il problema di garantire la stabilità della rete: singole convenzioni – ne è stata firmata di recente una riguardante il nord Italia – sono una soluzione provvisoria, «ma non si può tornare sempre a reinventare la ruota,», ha affermato un dirigente. Perché, secondo le parole del Ceo Zumwald, «non esiste una rete svizzera, esiste solo una rete europea».

Nel frattempo comunque Swissgrid ha fatturato i suoi servizi in franchi: il 2021 si è così chiuso con un utile di 106 milioni di franchi, su un fatturato di 715 milioni. «Un anno di successo», l'ha definito Zumwald, dal 2016 alla guida dell'azienda con sede ad Aarau.

Il ruolo di Swissgrid

Nata nel 2005 sulla scia della liberalizzazione del mercato elettrico, Swissgrid è la società proprietaria della rete nazionale ad altissima tensione (6700 km): è responsabile dell'esercizio sicuro e non discriminatorio, della manutenzione, del rinnovo e del potenziamento degli impianti. Impiega oltre 600 dipendenti nelle sedi di Aarau, Prilly (VD), Castione (TI), Landquart (GR), Laufenburg (AG), Ostermundigen (BE) e Uznach (SG).

L'impresa è esclusivamente di proprietà di aziende elettriche. Fra i suoi azionisti, volendo avere una particolare attenzione all'ambito italofano, possono essere citate l'Azienda elettrica ticinese (1,6% del capitale), le Officine idroelettriche della Maggia (1,5%), le Officine idroelettriche di Blenio (0,5%), le Aziende industriali di Lugano (0,4%) nonché Repower (0,3%). I grandi azionisti sono però altri, a nord delle Alpi: BKW (35,6%) e Axpo (22,4%) detengono insieme la maggioranza.