Penuria energetica Tagli elettricità aziende, chi ha fatto risparmi non sarà favorito

hm, ats

20.7.2022 - 11:00

Conteranno i consumi, non quanto si è fatto in passato per ridurli.
Conteranno i consumi, non quanto si è fatto in passato per ridurli.
Keystone

Le aziende svizzere devono prevedere di essere sottoposte a tagli dell'elettricità del 30-50% in alcuni momenti di questo inverno e chi in passato ha già agito per cercare di risparmiare non sarà privilegiato: lo afferma l'esperto Stéphane Genoud.

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«Purtroppo non si sta giocando all'allarmismo», afferma in un'intervista odierna alla radio RTS il professore di management dell'energia presso la HES-SO, la Scuola universitaria professionale della Svizzera occidentale. «È veramente abbastanza probabile che questo inverno saremo confrontati con una penuria».

Si comincerà a invitare a consumare meno, si proibirà alcuni apparecchi e se questo non sarà sufficiente si imporrà dei contingenti. «Concretamente si guarderà ai consumi e si dirà: il mese prossimo avrete a disposizione il 70% di quello che avete consumato l'anno scorso». Quindi ciascun imprenditore dovrà guardare dove, all'interno del proprio stabile, sarà in grado di risparmiare il 30%.

«Potrebbe essere necessario ridurre i consumi del 30%, 40% o 50%: e se queste misure non saranno sufficienti si parlerà di penuria e si taglierà la rete elettrica», prosegue Genoud. «Le aziende di distribuzione dell'elettricità riceveranno il compito dalle autorità federali: si toglierà per esempio per 4 ore la corrente a Sion, le 4 ore successive a Losanna, poi toccherà a Ginevra». Si prevedono interruzioni di 4 ore: «se non sarà sufficiente saranno un po' più lunghe», puntualizza lo specialista.

E le imprese che già oggi sono impegnate a ridurre i consumi? Vi saranno misure più selettive – chiede la giornalista di RTS – che terranno conto di chi si è dato da fare in passato? «Vede, l'energia è un bene comune, bisogna che si faccia attenzione tutti», risponde l'intervistato. «Grazie a colui che ha fatto degli sforzi – permettono effettivamente di allentare il problema – ma se ci si trova in una situazione in cui è in gioco la sicurezza sarà necessario che tutti si allineano, lui compreso».

Piuttosto bisognerà seguirne l'esempio per ridurre ulteriormente i consumi, perché i problemi torneranno anche nell'inverno seguente, osserva il docente che ha una formazione come elettricista e come ingegnere, nonché una laurea e un dottorato in economia. Ma «purtroppo non si potrà distinguere fra chi ha compiuto molti sforzi di riduzione dei consumi e coloro che non hanno fatto nulla».

E quando arriverà il momento fatidico? Tre sono i fattori in gioco, risponde l'intervistato: primo il ritorno alla produzione delle centrali nucleari francesi, secondo la decisione del presidente russo Vladimir Putin di chiudere o no le forniture di gas, terzo il grado di freddo. «Sarà la combinazione di questi parametri a dirci quando mancherà l'energia», spiega Genoud. «Al momento si pensa a gennaio o febbraio». Ma non bisogna assolutamente aspettare quei mesi per correre ai ripari, conclude l'esperto.