In Svizzera Tassi ipotecari: «Le banche pronosticano aumenti per fare affari»

hm, ats

25.5.2022 - 15:05

A fare centro, negli affari immobiliari, è spesso la banca.
A fare centro, negli affari immobiliari, è spesso la banca.
Keystone

Le banche svizzere in passato hanno spesso pronosticato aumenti dei tassi ipotecari che non hanno poi trovato riscontro nella realtà: in tal modo gli istituti inducono i proprietari di case, resi insicuri, a sottoscrivere costose ipoteche a tasso fisso.

Keystone-SDA, hm, ats

Lo sostiene la testata consumeristica K-Geld nel suo numero da oggi in edicola.

Negli ultimi mesi i tassi ipotecari sono chiaramente saliti, ma rimangono a un livello storicamente basso. Il costo medio di un mutuo a dieci anni è passato dall'1,32% di fine dicembre al 2,47% del 16 maggio: giorno che il periodico prende come riferimento più recente, sulla base dei dati di MoneyPark, società attiva nella consulenza e intermediazione ipotecaria.

Al momento le banche affermano che i tassi ipotecari saliranno ancora. Per fare un confronto con il passato K-Geld pubblica un grafico dell'andamento del tasso del mutuo a 10 anni a partire dal 1992, corredato da numerose dichiarazioni che vennero fatte all'epoca da vari economisti degli istituti. Il consiglio che veniva dato ai proprietari di immobili: affrettarsi a sottoscrivere un mutuo fisso, pena il trovarsi poi inguaiati.

I giornalisti del periodico avevano però già dimostrato in un'indagine di un decennio or sono come le previsioni degli istituti venissero poi smentite: nel 2012 la stima in anticipo di 12 mesi era in media di un tasso del 3,5%, mentre in realtà si assestò all'1,5%, cioè ben 2 punti percentuali in meno.

Perché i professionisti delle banche – si chiedono i cronisti della testata orientata ai piccoli risparmiatori – sono così spesso pessimisti? Il motivo è da ricercare nella volontà di favorire i loro affari, spiega K-Geld facendo riferimento alle dichiarazioni di due specialisti. Vengono venduti mutui fissi, più cari di quelli variabili.

Le conseguenze per i consumatori sono importanti. A titolo d'esempio, chi nel maggio 2010 ha sottoscritto un'ipoteca a tasso fisso di 300'000 franchi al 2,5% ha pagato 75'000 franchi di interessi. Se avesse optato per il tasso Libor (quello variabile) avrebbe speso solo 30'000 franchi. Il risparmio sarebbe quindi stato di 45'000 franchi.