Finanziamento immobiliare Tassi ipotecari tornano a salire, dopo un semestre di marcato calo

hm, ats

24.1.2024 - 16:00

I proprietari di case guardano sempre con grande attenzione all'evoluzione dei tassi ipotecari.
I proprietari di case guardano sempre con grande attenzione all'evoluzione dei tassi ipotecari.
Keystone

Dopo il sensibile calo vissuto nel secondo semestre 2023 i tassi ipotecari sono tornati a salire in Svizzera.

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Il costo di un mutuo a tasso fisso a 10 anni è al momento del 2,34%, affermano gli specialisti del servizio di confronti internet Moneyland, che seguono con un loro indice il mercato. Il 5 anni è al 2,21% e il 2 anni al 2,25%.

A metà giugno i rispettivi tassi erano ancora sensibilmente superiori: rispettivamente al 3,07%, 3,02% e 3,04%. Erano poi scesi in dicembre a 2,21%, 2,09% e 2,18%. In altre parole i prestiti sono diventati più convenienti di circa il 30% nella seconda metà dell'anno scorso.

Una situazione insolita

Attualmente le ipoteche a tasso fisso sono peraltro ancora più convenienti dei mutui Saron, la cui media è del 2,61% secondo Moneyland.

Si tratta di una situazione insolita, poiché in passato i mutui del mercato monetario (Saron dal 2021, in precedenza Libor) erano solitamente meno cari.

Stando alla maggior parte degli osservatori del mercato, alla fine del 2024 il Saron sarà comunque a un livello più basso di oggi: ciò significa che i relativi mutui potrebbero presto tornare a essere più convenienti di quelli a tasso fisso.

Quale futuro?

L'evoluzione futura? L'inflazione sembra essere per il momento sotto controllo, sia in Svizzera che in Europa, come pure negli Stati Uniti, osservano gli analisti di Moneyland. Il mercato ipotizza quindi che le banche centrali effettueranno diversi tagli dei tassi d'interesse quest'anno.

L'opinione più diffusa tra gli economisti elvetici è che la Banca nazionale svizzera (BNS) ridurrà il tasso guida due volte nel 2024, in entrambi i casi di 0,25 punti percentuali.

Ciò significa che il tasso di riferimento dovrebbe attestarsi all'1,25% alla fine dell'anno. Questa prospettiva è peraltro già contemplata nel costo delle ipoteche a tasso fisso.

Se l'economia dovesse però registrare un andamento peggiore del previsto, la BNS potrebbe ridurre il tasso guida in misura maggiore: ciò avrebbe un effetto a cascata sui tassi ipotecari. D'altro canto una crescita dell'inflazione potrebbe portare a uno scenario esattamente opposto.

«A causa delle incertezze, anche nei prossimi mesi sono possibili forti oscillazioni dei tassi di interesse ipotecari», mette in guardia Felix Oeschger, esperto di Moneyland, citato in un comunicato odierno.