Abitazioni In Svizzera per ora il tasso ipotecario di riferimento non dovrebbe variare

hm, ats

25.8.2023 - 17:01

Gli inquilini si aspettano un autunno difficile.
Gli inquilini si aspettano un autunno difficile.
Keystone

Il tasso ipotecario di riferimento dovrebbe rimanere per il momento invariato all'1,50%: è il parere condiviso dagli esperti, che non sono invece unanimi riguardo ai successivi sviluppi.

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Venerdì prossimo l'Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) renderà noto l'indicatore trimestrale, che serve a determinare le pigioni degli appartamenti in affitto in tutta la Svizzera. In giugno era aumentato dall'1,25% all'1,50%, primo ritocco al rialzo dalla sua introduzione nel 2008, quando era partito dal suo livello massimo storico del 3,5%.

Stando agli economisti interpellati dall'agenzia Awp il tasso non si muoverà ulteriormente: affinché passi all'1,75% (le variazioni sono sempre di un quarto di punto percentuale) l'interesse medio dei crediti ipotecari elvetici, ponderato secondo il volume dei prestiti, dovrebbe superare l'1,62%: all'inizio di giugno il dato era all'1,44%, dopo l'1,33% di marzo.

Pareri diversi sul futuro

Se tutti sono d'accordo su quanto accadrà fra sette giorni, i pareri divergono in relazione al futuro. UBS e Raiffeisen vedono un'alta probabilità che il tasso di riferimento salga in dicembre. La Banca cantonale di Zurigo (ZKB) e Safra Sarasin, invece, stimano che il prossimo ritocco avverrà nella prima metà del 2024.

Quello che è certo, secondo gli specialisti, è che non ci si fermerà a un solo rialzo. Safra Sarasin prevede il secondo aumento nel dicembre 2024, Raiffeisen sempre alla fine del 2024 o al più tardi nel marzo 2025, UBS e ZKB solo nel corso del 2025. Tuttavia, questo pronostico vale solo se la Banca nazionale svizzera (BNS) aumenterà il suo tasso guida (attualmente all'1,75%, dallo scorso 22 giugno) solo un'altra volta, sottolinea l'analista di UBS Claudio Saputelli.

Come noto per ciascun aumento di 0,25 punti percentuali i locatori possono aumentare l'affitto del 3%, a condizione che abbiano accordato anche le corrispondenti riduzioni precedenti. Di solito, in questa occasione i padroni di casa trasferiscono anche parte dell'inflazione maturata e alcuni fanno presente pure «aumenti generali dei costi». Molti inquilini si sono così ritrovati con un affitto del 6% più caro dopo l'incremento del tasso di riferimento in giugno.

Fra l'altro tutto ciò alimenta il rincaro generale. «Gli affitti rappresentano quasi il 20% del paniere di beni utilizzato per calcolare l'inflazione», spiega Saputelli. Stando all'economista di ZKB David Marmet ogni aumento del tasso di interesse di riferimento di 0,25 punti porta, con un certo ritardo, a una crescita dell'inflazione di 0,5 punti percentuali.

Il rincaro in Svizzera supererà la soglia del 2%?

L'esperto di Raiffeisen Fredy Hasenmaile si aspetta che il ritocco di giugno possa anche temporaneamente riportare il rincaro in Svizzera sopra la soglia del 2%: questo avverrebbe in novembre. «Per quanto riguarda l'inflazione, gli aumenti degli affitti stanno prendendo il posto dei prezzi dell'energia come motore dell'inflazione», sottolinea lo specialista.

In questo contesto taluni parlano anche di un sistema di autoalimenta. Hasenmaile, tuttavia, ipotizza che i prossimi interventi sul tasso d'interesse di riferimento probabilmente non minacceranno più di riportare l'inflazione oltre il 2%, perché la tendenza generale al rialzo dei prezzi si sta calmando. Anche Karsten Junius, economista di Safra-Sarasin, ritiene che i rialzi dei tassi di riferimento avranno un impatto minore sull'inflazione rispetto a quanto spesso si pensi attualmente. «Al momento l'andamento delle pigioni non sono un motivo che spinge la BNS ad aumentare ulteriormente il tasso guida», afferma.