Assemblea generale UBS: «La fusione con CS? Un rischio, ma anche un'opportunità»

hm, ats

5.4.2023 - 11:08

È un momento importante nella storia aziendale di UBS.
È un momento importante nella storia aziendale di UBS.
Keystone

Un'operazione che comporta effettivamente rischi considerevoli, ma anche grandi opportunità: è stata descritta così la prevista acquisizione di Credit Suisse (CS) dal presidente del Consiglio di amministrazione di UBS Colm Kelleher.

Keystone-SDA, hm, ats

Il manager ha parlato agli azionisti riuniti in assemblea generale alla St.-Jakob-Halle – un complesso multifunzionale – di Basilea. L'incontro si annuncia caldo, alla luce di vari temi in discussione, primi fra tutti il dossier Credit Suisse, i compensi dei top manager e le implicazioni della banca nel riscaldamento globale. La riunione è cominciata alle 10.00.

Come noto i soci nulla potranno decidere riguardo alla fusione con CS: l'operazione di salvataggio (operazione commerciale, nelle parole della consigliera federale Karin Keller-Sutter) è stata orchestrata sopra le loro teste dal governo elvetico, che ha fatto ricorso al diritto di urgenza mettendo fuori gioco le normative appositamente create per occasioni di questo tipo. Sulla questione non mancheranno però gli interventi.

«Questa transazione è la prima fusione di due banche di importanza sistemica globale: la sua esecuzione è tutt'altro che semplice e comporta enormi rischi», ha ammesso il 65enne. Allo stesso tempo, però, si tratta di «un nuovo inizio per una banca combinata e per l'intera piazza finanziaria svizzera, che offre anche grandi opportunità».

La strategia di UBS è chiara e non viene influenzata dall'acquisizione, ha proseguito il manager di doppia nazionalità britannica e irlandese. Anche se l'integrazione di CS è ora un obiettivo chiave per la dirigenza, ciò non significa che altre iniziative di crescita saranno messe da parte, ha assicurato.

I riacquisti di azioni proprie sono stati temporaneamente sospesi, ma si cercherà di riprenderli «il più rapidamente possibile». Pertanto, la proposta di un nuovo programma di acquisto di azioni proprie nel 2023 è stata lasciata all'ordine del giorno.

«Sono fiducioso che il nuovo Ceo Sergio Ermotti, con il suo curriculum e la sua esperienza, condurrà la banca in modo sicuro attraverso questa prossima fase»: ha affermato da parte sua presidente della direzione uscente di UBS, Ralph Hamers, in un discorso tenuto in tedesco.

Ermotti – che non appare presente alla riunione – assumerà la carica di Ceo subito dopo l'assemblea generale. Il Cda lo aveva nominato a sorpresa pochi giorni or sono, il 29 marzo. Era già stato numero uno di UBS per nove anni, dal settembre 2011 all'ottobre 2020 e gli era subentrato proprio Hamers.

Secondo il manager olandese – che rimarrà comunque a disposizione di UBS – l'acquisizione di Credit Suisse porta con sé grandi opportunità: verrà creata una banca con attivi in gestione per un totale di 5000 miliardi di dollari. La posizione di UBS come principale gestore patrimoniale ne uscirà quindi rafforzata. Lo stesso vale per la gestione patrimoniale per gli investitori istituzionali (Asset Management), che gestirà un patrimonio combinato di 1500 miliardi. «L'acquisizione porta ancora più attivi, più clienti e quindi più responsabilità. «Sono sicuro che UBS gestirà questa responsabilità con attenzione».