Svizzera Ermotti: «I licenziamenti da UBS arriveranno, ma non subito»

hm, ats

7.5.2024 - 14:00

C'è chi dovrà andarsene.
C'è chi dovrà andarsene.
Keystone

La gran parte dei tagli di posti di lavoro presso UBS nell'ambito dell'acquisizione di Credit Suisse (CS) non è ancora stata effettuata e non è nemmeno imminente: lo ha detto il CEO Sergio Ermotti in una conferenza telefonica a commento dei risultati trimestrali.

7.5.2024 - 14:00

Nei prossimi mesi e trimestri la banca avrà bisogno di molte – e in alcuni casi di maggiori – risorse rispetto al passato per gestire l'integrazione, ha spiegato il 63enne.

Dopo l'acquisizione di CS la banca ha annunciato un totale di 3000 licenziamenti in Svizzera: 1000 dovuti all'integrazione di CS Svizzera nel gruppo bancario, mentre altri 2000 riguarderanno ulteriori aree di attività con sede nella Confederazione. Questi piani non sono cambiati, ha dichiarato Ermotti. La maggior parte delle rescissioni dei rapporti di lavoro avverrà però alla fine del 2024, nel 2025 e nel 2026.

UBS non vuole comunque ancora annunciare ufficialmente l'entità dei tagli occupazionali globali entro il 2026. Secondo recenti stime dei media, l'istituto prevede di avere un totale di 85'000 dipendenti alla fine dell'integrazione. A fine marzo 2024, l'organico era di 111'549 posizioni a tempo pieno, di cui circa il 30% in Svizzera. Prima dell'acquisizione, alla fine del 2022, gli impieghi erano circa 123'000, considerando insieme UBS e CS.

La ristrutturazione dovrebbe essere avviata solo dopo la fusione delle entità giuridiche UBS SA e Credit Suisse SA alla fine del corrente mese di maggio e la successiva integrazione delle due banche.

hm, ats