Epidemia e congiuntura Ue verso recessione storica

ATS

6.5.2020 - 11:35

Rischia di sfilacciarsi l'economia dell'Ue.
Rischia di sfilacciarsi l'economia dell'Ue.
Source: KEYSTONE/DPA ZB/MONIKA SKOLIMOWSKA

«Nonostante una risposta politica rapida e completa sia a livello Ue che nazionale, quest'anno l'economia europea subirà una recessione di dimensioni storiche». Lo scrive la Commissione Ue nelle previsioni economiche di primavera.

Per l'Eurozona il calo nel 2020 sarà del 7,7% e per l'Ue del 7,4%, ma nel 2021 è previsto un rimbalzo importante: +6,3% nella zona euro e +6,1% nell'Unione. Rispetto alle previsioni autunnali, i dati sono stati rivisti al ribasso di circa 9 punti.

«I dati in tempo reale indicano che l'attività economica in Europa è crollata a una velocità inedita nelle ultime settimane, e le misure di contenimento messe in campo dai Paesi membri a metà marzo per rispondere alla crisi hanno messo l'economia in uno stato di ibernazione», scrive l'esecutivo comunitario. «Vista la gravita di questo shock a livello mondiale senza precedenti, è ora abbastanza chiaro che l'Ue sia entrata nella più profonda recessione economica della sua storia».

Nel 2020 sarà la Grecia, tra i paesi Ue, a registrare il maggiore crollo del Pil con una flessione del 9,7%. L'Italia, con un calo del -9,5%, si piazzerà in seconda posizione. Al terzo posto la Spagna (-9,4%) mentre la Francia registrerà il quinto maggior calo (-8,2%). La Germania dovrebbe invece cavarsela con una flessione del 6,5% classificandosi 18esima nell'Ue dove sarà la Polonia (-4,3%) a subire il danno minore.

«La pandemia avrà un grave impatto sul mercato del lavoro», prosegue la Commissione. «Sono particolarmente vulnerabili» i Paesi «con un'alta proporzione di contratti a breve termine e in cui una grande fetta della forza lavoro dipende dal turismo». Per l'Eurozona la disoccupazione crescerà dal 7,5% del 2019 al 9,6% nel 2020, per poi calare all'8,6% nel 2021. Nell'Ue, salirà dal 6,7% dello scorso anno al 9% nel 2020, e calerà al 7,9% nel 2021.

«Questa crisi riguarda tutti gli Stati membri, ma la ripresa varia a seconda della severità del contagio, della durata delle misure di contenimento e dello stato dell'economia», quindi «le economie più forti sono in una posizione migliore per sostenere lavoratori, famiglie e imprese», afferma il l vicepresidente Valdis Dombrovskis. «Dobbiamo evitare di finire con grandi disparità nel mercato interno, che diventano stabili; è il motivo per cui dobbiamo subito approvare un piano di rilancio europeo ambizioso».

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