Zurigo Hans Geiger: «Ultimi comunisti sono di casa sulla Paradeplatz»

hm, ats

22.7.2022 - 17:00

Sulla piazza si affacciano i maggiori istituti.
Sulla piazza si affacciano i maggiori istituti.
Keystone

«Gli ultimi comunisti sono di casa sulla Paradeplatz», la piazza di Zurigo dove hanno sede i colossi finanziari svizzeri: lo afferma Hans Geiger, professore emerito di economia bancaria all'università di Zurigo.

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Questo in riferimento ai compensi dei manager delle banche che continuano a fluire malgrado risultati a volte molto negativi.

Intervistato dal portale Inside Paradeplatz, l'esperto ha fatto riferimento a un calcolo relativo a Credit Suisse, da cui emerge che fra il 2014 e il 2021 il 94% dei guadagni conseguiti prima dei versamenti dei bonus sono andati a coprire le componenti variabili delle retribuzioni di dipendenti già indennizzati con lo stipendio di base. Solo il 6% è finito nelle tasche degli azionisti. «Questo è puro comunismo», afferma Geiger, che ha cominciato la sua carriera presso quello che all'epoca si chiamava Credito Svizzero, rimanendo per decenni in posizione di rilievo nell'impresa.

Si presenta un po' meglio – nell'ottica dei proprietari delle azioni – UBS, che ha versato il 41% dei profitti in bonus. «In questo caso gli azionisti, i capitalisti, hanno ricevuto un po' di più dei dirigenti dipendenti della società», sottolinea lo specialista 79enne.

«Non ha mai guadagnato soldi»

La più grande parte di Credit Suisse è l'investment banking, ricorda Geiger. È il comparto che ha bisogno del maggior organico, di più capitale proprio e che ha generato le più grandi perdite. «Non ha mai guadagnato soldi», sostiene l'intervistato. «Ma lo spirito, il patrimonio ideologico dell'investment banking è filtrato in altri settori della banca, in primo luogo verso il private banking e gli affari con investitori istituzionali».

Ma – domanda il giornalista – non spetterebbe agli azionisti difendersi? Ci sono due tipi di azionisti, risponde l'ex professore all'istituto di economia bancaria dell'università sulla Limmat. Quelli grandi, per esempio del Medio Oriente, che controllano la società e che incassano i soldi che devono incassare, e poi «i fessi, per esempio le casse pensioni in Svizzera, e gli investitori privati, a Londra, Zurigo o Ginevra: questi sono i tonti, sì», conclude.

Le esternazioni di Geiger giungono a una settimana da un momento simbolico: venerdì scorso l'azione Credit Suisse è scesa brevemente in borsa sotto i 5 franchi. Mai il titolo della grande banca ha avuto un valore così infimo. Nella seduta odierna il titolo viene scambiato a 5,34 franchi. Dall'inizio dell'anno il valore ha perso il 39%.