Svizzera Un'azienda su due ha aumentato l'export malgrado la crisi

hm, ats

9.11.2022 - 17:00

I prezzi della movimentazione dei container stanno calando.
I prezzi della movimentazione dei container stanno calando.
Keystone

Le aziende commerciali elvetiche orientate all'esportazione stanno superando relativamente bene la difficile situazione dovuta all'aumento dei prezzi delle materie prime, alla guerra in Ucraina e alla minaccia di una penuria energetica.

Il 50% delle imprese è riuscito ad aumentare i propri ricavi, emerge da un sondaggio condotto nel ramo dall'associazione di categoria Commercio Svizzera. «Una impresa su due ha aumentato i ricavi, a ritmi che variano dal 3% al 50%», ha indicato oggi il direttore dell'associazione, Kaspar Engeli, in una conferenza online. Circa un quarto delle ditte ha però lamentato un crollo dei proventi, in una misura compresa fra il 7% il 20%.

L'umore è comunque sorprendentemente buono, ha precisato il manager. Il commercio con l'estero sta andando bene: ad esempio l'export di orologi è in forte crescita. «Ma sussiste una pressione sui margini», che si stanno erodendo a causa dell'aumento dei prezzi. A seconda del settore è inoltre necessario attendere a lungo per i pezzi di ricambio.

«C'è incertezza»

«C'è incertezza», prosegue Engeli. «Ma tutti gli addetti ai lavori dicono che non è la prima volta». Gli operatori hanno già vissuto lo shock del rafforzamento franco, che aveva portato molte società sull'orlo del baratro. Inoltre la situazione è migliorata rispetto all'apice dell'attuale crisi: di recente i prezzi dei carburanti, dell'acciaio e del nichel sono scesi nuovamente.

Sono calate anche le tariffe del trasporto marittimo e i ritardi delle navi si sono fatti meno numerosi. In primavera il 90% dei bastimenti proveniente dall'Asia arrivava con almeno tre giorni di ritardo, mentre ora la quota si è ridotta alla metà, ha spiegato Pascal Felten, dirigente della società di logistica renana Nord-Transport. I prezzi, che erano decuplicati fino a 20'000 dollari per container da 40 piedi nei momenti di punta, sono nel frattempo scesi nuovamente a una fascia tra 4500 e 6000 dollari.

Delle tre crisi – la guerra in Ucraina, l'aumento dei prezzi delle materie prime e la scarsità di energia – finora è la seconda ad avere avuto l'impatto maggiore sulle imprese elvetiche.

«Il 93% del settore sta affrontando le conseguenze del rincaro delle materie prime e nel 60% dei casi le conseguenze sono gravi», ha sottolineato Engeli. Solo un'impresa su tre invece si sta muovendo per far fronte alla penuria energetica, il 20% attraverso un programma di risparmio e il 10% cercando altre soluzioni rispetto a quelle in essere.

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