Pandemia L'USAM chiede una strategia per l'uscita dal lockdown

mp, ats

9.2.2021 - 11:29

Secondo Hans-Ulrich Bigler, le decisioni prese dalla Confederazione per lottare contro la pandemia si basano sugli scenari peggiori possibili
Secondo Hans-Ulrich Bigler, le decisioni prese dalla Confederazione per lottare contro la pandemia si basano sugli scenari peggiori possibili
Keystone

L'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) chiede prospettive future per la fine del lockdown. La strategia intrapresa finora per lottare contro la pandemia è fallita, ha sottolineato l'organizzazione delle piccole e medie imprese in una conferenza stampa online.

Ogni giorno trascorso in semi-confinamento provoca costi e sofferenze, secondo l'USAM. D'intesa con le federazioni cantonali e le associazioni di categoria ha elaborato una prospettiva per la fine del lockdown. La priorità va data a una politica mirata alla riapertura dell'economia e della società dal primo marzo e rispettosa dei piani di protezione.

«La situazione è cupa e occorre urgentemente una prospettiva», ha indicato il direttore dell'USAM Hans-Ulrich Bigler, precisando di farsi l'interprete di numerose PMI. Tra di esse cresce l'incomprensione per le misure adottate.

Le decisioni della Confederazione non si basano sui fatti, bensì su scenari futuri, e su quelli peggiori possibili, ha deplorato Bigler. A suo avviso, inoltre i provvedimenti presi si contraddicono. In dicembre il tasso di riproduzione del virus era fortemente relativizzato, mentre il semi-confinamento attuale si basa esclusivamente su questo tasso.

Nonostante i dati siano stabili o addirittura in leggera diminuzione, vengono introdotte misure sproporzionate che ricalcano modelli adottati all'estero.

L'USAM rappresenta la principale organizzazione dell'economia svizzera raggruppando oltre 230 associazioni professionali e 500'000 PMI. A suo dire, si tratta del 99,8% delle imprese presenti nella Confederazione.

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