Valora ha subito un netto calo del giro d'affari nel primo semestre a causa della crisi del coronavirus ed è scivolata nelle cifre rosse.
In base ai dati diffusi oggi, il gruppo basilese attivo nel settore del commercio al dettaglio – in particolare nelle edicole – e della ristorazione ha visto i ricavi scendere a 816 milioni di franchi, il 19% in meno dello stesso periodo del 2019.
Il risultato operativo Ebit è passato da 43 a -11 milioni, per una perdita netta di 16 milioni, contro l'utile di 27 milioni nella prima parte del 2019.
Cattivi affari per le misure anti COVID-19
Il cattivo andamento degli affari è dovuto alle misure di contenimento della diffusione del Covid-19, spiega in un comunicato la società particolarmente presente nelle stazioni ferroviarie. Al culmine della pandemia il 40% dei punti vendita Valora avevano tempi di apertura ridotti e il 20% era completamente chiuso.
L'impresa ha reagito con varie misure di contenimento dei costi e ha introdotto il lavoro ridotto per la metà del personale, ricorrendo inoltre all'aiuto finanziario dello stato.
Dalla fine del lockdown la frequentazione dei clienti è tornata ad aumentare e le prospettive non sono fosche: per l'insieme dell'anno è atteso un Ebit positivo.
Valora cercherà però anche di farsi ridurre le pigioni dai locatori, in particolare le FFS: gli affitti minimi, indipendenti dal giro d'affari, sono troppo elevati, ha sostenuto davanti ai media il presidente della direzione Michael Mueller. Tanto più che si prevede che la clientela non tornerà nemmeno sul lungo termine ai livelli pre-Covid.
Il titolo era arrivato a guadagnare in apertura quasi il 4%
Le novità odierne hanno in un primo tempo convinto gli investitori: in borsa il titolo dell'azienda è arrivato a guadagnare in apertura quasi il 4%. Con il trascorrere delle ore i guadagni si sono però azzerati.
Valora trae le sue origini dalla Schweizer Chocoladen & Colonialhaus fondata nel 1905 a Olten, un'entità da cui è poi nata Merkur. Nel 1996 Merkur ha assunto il nome di Valora.
Oggi il gruppo gestisce 2700 punti vendita di piccole dimensioni. Fra i suoi marchi figurano K kiosk, Brezelkönig, BackWerk, Ditsch, Press & Books, Avec, Caffè Spettacolo e Ok. L'organico comprende 15'000 dipendenti.