Dopo la pandemia Le vendite di articoli sportivi restano buone in Svizzera

hm, ats

20.4.2023 - 16:11

La spesa per lo sport rimane sempre elevata.
La spesa per lo sport rimane sempre elevata.
Keystone

Il segmento del commercio al dettaglio legato all'attività sportiva tiene anche dopo la pandemia.

Keystone-SDA, hm, ats

Nel 2022 il comparto (in cui non vengono incluse le biciclette) ha generato vendite per 2,2 miliardi di franchi, il 2% in più del 2021, quando era stato registrato un balzo record del +14%.

Stando alle stime pubblicate oggi dall'istituto di ricerche di mercato GfK, le attrezzature quali zaini, caschi, sci, strumenti da palestra hanno visto il giro d'affari salire del 2%; la stessa progressione è stata osservata per le calzature, mentre lo smercio di prodotti tessili si è contratto di un analogo 2%. Per quanto riguarda i singoli settori di attività va peraltro sottolineato il meno 22% registrato dal ramo legato alle attività sulla neve.

In generale comunque, contrariamente ad altri mercati non alimentari, lo sport si è mantenuto dinamico anche nel periodo post-Covid, spiegano gli esperti della società Gfk, attiva a Rotkreuz (ZG).

Scesa la quota del commercio online

Interessante è anche osservare che, per la prima volta da anni, la quota del commercio online è scesa, dal 28% del 2021 al 27% del 2021. «Le compere in negozio sono apprezzate dalla clientela grazie ai vantaggi legati alla consulenza, al servizio e all'esperienza di acquisto».

Secondo gli specialisti è difficile comunque avanzare previsioni per l'anno in corso. Finora il mercato degli articoli sportivi si è dimostrato molto robusto e, contrariamente alle aspettative, non ha perso terreno, ma al momento vi è incertezza riguardo alla fiducia dei consumatori, all'inflazione e alle conseguenze della guerra in Ucraina.

È inoltre anche possibile che la spesa fin qui dedicata allo sport si riversi, in parte, in altri settori, quali i viaggi o il tempo libero. Tenendo comunque anche conto di una leggera tendenza a prezzi più alti non è comunque irrealistico pensare che il mercato possa raggiungere di nuovo gli elevati livelli del 2022, conclude Gfk.