Lusso In crescita le vendite del gruppo Richemont

daoe, ats

18.1.2024 - 10:44

Nel terzo trimestre del 2023, il fatturato del gruppo Richemont si è attestato a 5,59 miliardi di euro (circa 5,27 miliardi di franchi) pari ad un aumento dell'8%, o del 4% senza effetti di cambio. (Foto simbolica)
Nel terzo trimestre del 2023, il fatturato del gruppo Richemont si è attestato a 5,59 miliardi di euro (circa 5,27 miliardi di franchi) pari ad un aumento dell'8%, o del 4% senza effetti di cambio. (Foto simbolica)
Keystone

Il gruppo Richemont ha continuato ad approfittare della buona domanda dei prodotti di lusso, soprattutto durante il periodo dello shopping natalizio. Anche nel terzo trimestre – conclusosi a fine dicembre – il gigante ginevrino ha registrato un aumento delle vendite.

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Nel periodo in rassegna, il fatturato si è attestato a 5,59 miliardi di euro (circa 5,27 miliardi di franchi) pari ad un aumento dell'8%, o del 4% senza effetti di cambio, fa sapere oggi in un comunicato il gruppo Richemont.

Gli analisti interpellati da AWP si attendevano in media una crescita organica del 6,8% per un giro d'affari di 5,5 miliardi di euro.

Il gruppo proprietario di Cartier, Piaget e Vacheron Constantin ha visto i suoi risultati trimestrali migliorare rispetto ai trimestri precedenti. Ciononostante, se da un lato le vendite di gioielli sono aumentate, dall'altro quelle di orologi sono diminuite.

Con il marchio Van Cleef & Arpels, la gioielleria di Richemont ha registrato un fatturato di 3,95 miliardi di euro, con un incremento del 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Escludendo gli effetti valutari, la crescita è stata del 12%.

Nel settore dell'orologeria, che comprende i marchi IWC e Panerai, il fatturato è diminuito dell'1%, ma è aumentato del 5% a tassi di cambio costanti, raggiungendo i 939 milioni. L'unità Altri, con Mont Blanc, Chloé e Watchfinder, ha registrato vendite per 702 milioni di euro, in calo del 4%.

Una valutazione geografica mostra che la regione Asia-Pacifico e il Giappone hanno messo a segno una crescita dell'8% ciascuno. L'andamento si è confermato anche in Medio Oriente e in Africa, dove si è registrato un +5%. Seguono le Americhe, in aumento del 3%. L'Europa, invece, ha accusato un calo del 4%.

Nei primi nove mesi dell'esercizio invece, ovvero da aprile a dicembre, il giro d'affari è cresciuto del 5%, o dell'11% in valuta locale, raggiungendo i 15,8 miliardi di euro. Per quanto riguarda le prospettive, la direzione non ha fornito cifre specifiche.