Truffa informaticaTentano di estorcere milioni alla ZKB con i dati dei clienti, 4 in manette
pl, ats
13.9.2024 - 15:59
Quattro giovani svizzeri hanno tentato di estorcere tre milioni di franchi in bitcoin alla Banca cantonale di Zurigo (ZKB), minacciando di pubblicare i dati di clienti. La polizia è riuscita ad arrestare il quartetto. Uno di loro è un ex dipendente della banca.
pl, ats
13.09.2024, 15:59
13.09.2024, 16:22
SDA
Stando a una nota congiunta della polizia cantonale zurighese e di ZKB, i ricattatori sono entrati in azione lo scorso 6 settembre con la richiesta di farsi trasferire 61 bitcoin, per un valore di circa 3 milioni di franchi.
In caso contrario, minacciavano di rendere pubblici i dati personali di alcuni clienti della banca.
Per sottolineare le loro intenzioni, i truffatori hanno trasmesso alcuni di questi dati a dei giornalisti, in particolare alla piattaforma di informazione sul mondo della finanza «Inside Paradeplatz».
La ZKB non ha dato seguito alla minaccia e ha contattato la polizia cantonale.
Quest'ultima è riuscita ad arrestare tutti e quattro i sospettati nei giorni scorsi. Si tratta di svizzeri fra i 20 e i 21 anni d'età. Tutti si trovano in stato di fermo e per uno di loro è già scattata la detenzione preventiva.
Dipendente di ZKB fino a novembre 2023
Quest'ultimo è un ex dipendente della ZKB che ha lavorato per la Banca cantonale fino al novembre 2023, ha precisato il Ministero pubblico zurighese su richiesta di Keystone-ATS.
Le autorità inquirenti non hanno però voluto dire se il giovane abbia fatto il tirocinio presso la ZKB.
Gli estorsori erano in possesso dei dati relativi a 58 clienti della ZKB ottenuti illegalmente.
Dati che comprendevano nella maggior parte dei casi solo il nome, il numero di cliente e la data di nascita. In 30 casi era visibile anche l'indirizzo, ha reso noto ZKB, precisando che tutti i clienti interessati sono stati contattati.
La polizia è riuscita a recuperare tutto il materiale in mano ai presunti responsabili del ricatto.
La ZKB tiene inoltre a precisare che non sono stati pubblicati i dati di clienti, che non si è trattato di un attacco informatico con fuga di dati e che i sistemi informatici non sono stati compromessi, né i fondi dei clienti sono stati messi a rischio.