PoliticaAfghanistan: primo arresto australiano per crimini guerra
SDA
21.3.2023 - 07:19
Un ex soldato decorato al valore delle forze speciali australiane Sas rischia l'ergastolo, dopo essere diventato il primo militare a essere incriminato secondo la legge australiana per crimini di guerra in Afghanistan.
21.03.2023, 07:19
21.03.2023, 08:44
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Oliver Schulz, 41 anni, è stato arrestato ieri nella sua abitazione a sudest di Sydney dalla polizia federale. È accusato di aver ucciso un civile afgano e imputato di crimine di guerra-omicidio, reato che comporta la pena massima dell'ergastolo. È stato rinviato a giudizio in stato di detenzione, con la prima udienza prevista a Sydney il 16 maggio.
L'ex soldato, che serviva in uno squadrone SAS nel 2012, era al centro di un'inchiesta trasmessa nel 2020 nel programma Four Corners dell'emittente nazionale australiana Abc e dedicata a presunti crimini di guerra in Afghanistan. Videoriprese trasmesse lo mostravano che sparava a un anziano afghano disarmato in un campo di grano, uccidendolo, nella provincia di Uruzgan nel sud del paese.
La polizia federale ha reso noto che l'arresto è il risultato di un'indagine congiunta con l'Ufficio dell'Investigatore Speciale sui crimini di guerra in Afghanistan, presieduta dall'ex giudice della Corte Suprema Paul Brereton.
Quest'ultimo nel novembre 2020 ha raccomandato che 23 incidenti e 19 individui venissero riferiti per ulteriori indagini alla polizia e che ogni presunto crimine di guerra fosse perseguito in una corte penale civile e in un processo con giuria, piuttosto che in un tribunale militare.
Brereton ha raccolto «informazioni credibili» secondo cui fino a 25 soldati australiani hanno ucciso 39 civili e prigionieri afgani «in un tradimento vergognoso e profondo degli standard professionali delle forze di difesa australiane».
Fonti legali e della Difesa prevedono ulteriori arresti quando l'Ufficio dell'Investigatore Speciale avrà portato a termine le cause a carico di altri ex militari delle forze speciali. Un dirigente dell'Ufficio stesso ha riferito in una commissione del Senato che la sua agenzia sta investigando su «tra 40 e 50» presunti crimini commessi da soldati delle forze speciali durante la guerra stessa.
Le uccisioni sono considerate crimini di guerra se la vittima non era un combattente o non ne aveva la capacità a causa di ferite. Non costituiscono crimini di guerra se avvengono come parte di un attacco a un obiettivo militare, in cui chi li commette non si aspetta vittime civili.