Scoperte scientifiche Alcuni ricercatori fanno rivivere delle cellule di un mammut di 28'000 anni fa

tafi

1.4.2019

«Yuka» è rimasto ibernato nel ghiaccio eterno siberiano per ben 28’000 anni. Il mammut lanoso festeggia oggi la sua resurrezione: un’equipe di ricercatori russo-giapponese è riuscita a far rivivere delle cellule dell’animale preistorico.

«Erano 20 anni che speravo in una cosa del genere», dichiara gioiosamente Akira Iritani riguardo a questa scoperta, in un’intervista pubblicata dal blog scientifico «Big Think». Dopo anni di tentativi, il ricercatore giapponese e la sua equipe sono riusciti a riattivare le cellule di un mammut lanoso. Il corpo ben conservato dell’animale era stato scoperto nel 2012 in Siberia. Battezzato «Yuka», il cucciolo di mammut è rimasto per ben 28 000 anni nel permafrost.

In uno studio pubblicato di recente su «Scientific Reports», i ricercatori hanno spiegato il procedimento del loro lavoro. Hanno estratto delle strutture di tipo nucleare dal mammut e le hanno impiantate negli ovociti dei topi attraverso un trasferimento nucleare.

In questo campo, le cellule di mammut hanno mostrato una chiara attività biologica, come riporta Akira Iritani. Bisognerà tuttavia attendere un certo tempo prima di poter clonare dei mammut, una specie che si è estinta 4000 anni fa. Viene precisato che né la qualità dei campioni di DNA, né l’attività cellulare osservata nell’esperienza sono stati sufficienti per questo. Sta di fatto che gli scienziati hanno osservato un primo processo di divisione cellulare nelle cellule preistoriche riportate alla vita.

Lo studio rappresenta «una tappa importante nella risurrezione dei mammut», ha dichiarato Kei Miyamoto, uno degli autori, all’agenzia di stampa giapponese Nikkei. «Vogliamo allargare il nostro studio fino ad arrivare ad effettuare la divisione cellulare», ha sottolineato parlando degli obiettivi futuri, prima di aggiungere tuttavia che c’è «ancora un lungo cammino da percorrere » fino a che si possa giungere a quel traguardo.

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