UniversitàL'ETH di Zurigo lancia l'allarme: «I fondi non bastano per restare al vertice»
bt, ats
18.4.2024 - 14:54
Il Politecnico federale (ETH) di Zurigo ritiene che la sua posizione di vertice nella classifiche universitarie sia compromessa.
Keystone-SDA, bt, ats
18.04.2024, 14:54
18.04.2024, 14:59
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Il budget non sarà in grado di tenere il passo con il continuo aumento del numero di studenti nei prossimi anni, lamenta l'istituto, che anticipa possibili misure drastiche.
Per gli anni a venire i finanziamenti della Confederazione saranno insufficienti, avverte oggi l'ETH in occasione della presentazione del suo rapporto per il 2023. Se ciò non cambierà, potrebbero rendersi necessari provvedimenti volti al risparmio.
Possibile un tetto massimo al numero di studenti
Tra le varie cose, si sta valutando la possibilità di limitare la crescita degli studenti (introducendo un tetto massimo al numero di posti) o di congelare le assunzioni nei settori della ricerca e dell'insegnamento.
Al vaglio anche la sospensione di corsi di laurea e la chiusura di interi ambiti di ricerca.
Già l'anno scorso il politecnico ha dovuto affrontare grandi sfide finanziarie. Solo grazie alla disciplina dei costi, all'andamento positivo delle donazioni e a un risultato finanziario favorevole è stato possibile ottenere un'eccedenza di 50 milioni di franchi. Nel 2022 aveva invece accusato una perdita di 73 milioni.
La liquidità è in calo dal 2020
Secondo una nota odierna, la liquidità dell'ETH è in costante calo dal 2020. «Attualmente viviamo grazie a riserve libere che saranno completamente esaurite entro la fine del 2025», afferma, citato nel comunicato, il vicepresidente per le finanze e il controlling Stefan Spiegel.
Per mantenere la qualità e la portata dei servizi, il politecnico stima che servirebbe una crescita annuale reale del budget del 2,5%.
Negli ultimi 20 anni, le iscrizioni all'alta scuola sono più che raddoppiate. D'altro canto, i contributi federali sono sì cresciuti, ma a un ritmo inferiore (50%).
E, stando alla direzione, il messaggio sulla promozione dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione negli anni 2025-2028 (messaggio ERI) del Consiglio federale non farà che aggravare la situazione.